Adottare un sistema virtuoso di economia circolare per risolvere il problema legato allo smaltimento dei rifiuti in Sicilia. E’ questo l’obiettivo del disegno di legge presentato nei giorni scorsi dal deputato regionale trapanese del Pd Dario Safina, rilanciando la proposta normativa già avanzata nel gennaio 2020 dalla deputata alcamese Valentina Palmeri.
“Vale certamente la pena riprendere il percorso legislativo avviato dalla collega Palmeri che potrebbe di fatto cambiare radicalmente il nostro modo di intendere i rifiuti e risolvere molti problemi nella gestione – spiega l’onorevole Dario Safina -. Il modello proposto è quello vincente: raccogliere i materiali usati e trattarli perché possano essere riutilizzati o riciclati più volte, per eliminare sprechi e ridurre l’impatto degli imballaggi sull’ambiente. La differenziata fine a sé stessa, infatti, senza prevedere il destino ultimo di ogni materiale raccolto, rende di fatto nullo l’intero processo. Nei 21 articoli del disegno di legge che ho depositato – continua il deputato trapanese – è prevista la definizione di un Piano regionale dell’economia circolare che obblighi i Comuni a adeguare i propri regolamenti, oltre alla creazione di una Borsa regionale delle materie prime seconde. E’ previsto inoltre, un Fondo regionale per incentivare le imprese al riciclo, recupero e riuso dei materiali”.
“Ringrazio l’onorevole Safina per la sensibilità dimostrata su temi imprescindibili come quello della difesa dell’ambiente – dichiara l’onorevole Valentina Palmeri -. L’economia circolare implica uno sviluppo ed un ammodernamento in chiave green del comparto industriale, ma anche disponibilità di acqua, che non può più essere quella attinta direttamente dalle falde idriche, sovrasfruttate. Nella mia attività legislativa mi sono impegnata molto per la diffusione dell’economia circolare in Sicilia e sul tema del riuso delle acque reflue opportunamente depurate. Il concetto di rifiuto come risorsa – continua l’onorevole Palmeri – sta avanzando in tutto il mondo occidentale, addirittura negli USA si vogliono usare le antiche discariche di rifiuti elettronici come miniere per recuperare metalli. Penso ad esempio che si dovrebbe interloquire con società come Amazon per portarle al recupero dei cartoni degli imballaggi, così come ormai fanno da tempo altre note aziende. La stessa UE si sta preparando con le proposte di aggiornamento sia della direttiva sulle acque reflue, prevedendo il recupero dei nutrienti, ma anche con una drastica diminuzione delle microplastiche e della presenza di farmaci e fitofarmaci nelle acque reflue ed anche con un potenziamento della direttiva quadro delle acque al fine di dare coerenza al pacchetto economia circolare geo politicamente strategico per l’Europa per allontanarla dalla dipendenza energetica e di materiali. La Sicilia, sempre più a rischio di desertificazione, non può più perdere tempo nel decretare e nel rendere pienamente operative le norme già approvate”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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