“Nelle campagne si continua a morire di lavoro. Oggi, una vittima a Castiglione di Sicilia. Ci chiediamo se, come spesso avviene, si possa liquidare anche questo episodio parlando di incidente, di fatalità. E fare finta di nulla”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uila Catania, Enza Meli e Nino Marino, commentando “con sgomento” le notizie sulla morte del bracciante cinquantenne nei vigneti di Castiglione di Sicilia per il ribaltamento del trattore su cui stava lavorando.

 I due esponenti sindacali aggiungono: “Attendiamo con fiducia gli accertamenti di magistratura e forze dell’ordine, mentre assicuriamo pieno sostegno sindacale e legale al bisogno di verità e giustizia che arriva dalla famiglia del bracciante. Vorremmo, però, che risposte arrivino pure dalla politica perché il sistema dei controlli ispettivi e della formazione sia all’altezza di questa emergenza ormai diventata tragedia quotidiana con numeri da guerra civile. Lo scorso anno, nella nostra regione erano state 10 le vittime nel settore agricolo su 65 in totale per tutti i comparti economici. Ma questi sono solo i dati delle denunce di infortunio con esito mortale presentate all’Inps”.

Enza Meli e Nino Marino concludono: “Per noi di Uil e Uila, per noi che siamo il Sindacato della Persone, #Zeromortisullavoro è la battaglia della vita. Faremo di tutto, qui e altrove, perché l’attenzione resti altissima e non passi sotto uno scandaloso silenzio quanto avviene nei campi come nei cantieri e nelle fabbriche, mentre i Governi rispondono con misure inadeguate alla sfida da affrontare”.


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