Il consiglio comunale di Catania, senza invitare le parti più attive nel monitorare la gestione aeroportuale, ha affronato la questione della demolizione dell’aerostazione Morandi. “L’impressione è di un inchino al management Sac, fortemente criticato dallo stesso consiglio in occasione dell’incendio dell’estate scorsa.” Ha dichiarato Giovanni Mangano, coordinatore regionale di Confedercontribuenti. “Fermo restando che il compito di amministrare la società aeroportuale è dei loro amministratori – argomenta Mangano -, restiamo convinti che non ci siano motivi razionali per demolire l’aerostazione attuale. A nostro avviso, anzi, per parecchi anni è stata colpevolmente abbandonata.”
Mangano e Melchiorre ricordano come nel meeting Dialoghi in Pubblico tenuto a Palazzo degli Elefanti i primi di gennaio, fu dimostrato che l’uso immediato dell’aerostazione Morandi avrebbe garantito maggior traffico per sei milioni di passeggeri in più.
“Sac non ha considerato quei dati – aggiunge Claudio Melchiorre, presidente del Mec e dei comitati dei viaggiatori Vussia – e peraltro annuncia disagi e restrizioni di traffico, da compensare con l’uso dell’aeroporto di Comiso, come seconda pista di Catania. In realtà, Comiso dovrebbe avere una sua autonomia gestionale, per poter lavorare appieno. Pensare che le due strutture, che distano più di un’ora tra loro, costituiscano una rete univoca pare una forzatura.”
Mangano e Melchiorre ribadiscono quindi che sarebbe ragionevole utilizzare l’aerostazione Morandi e nel frattempo costruire il nuovo terminal attorno ad essa o in una delle altre aree limitrofe, anche per ridurre i prezzi dei biglietti aerei.
La domanda pongono i due esponenti del mondo dei consumatori però è più diretta : “Ci sono i soldi per costruire la nuova aerostazione?” Secondo Mangano e Melchiorre “limitarsi a dire che ci sono i soldi per demolire è fuorviante. A noi interessano le certezze per il futuro. Ricordiamo che con la demolizione perdiamo una quota aggiuntiva di Pil di due miliardi almeno, oltre a un forte calmieramento dei prezzi dei biglietti aerei, attualmente fuori controllo.”
Mangano e Melchiorre chiariscono: “Ci auguriamo che siano stati adottati criteri di prudenza, sostenibilità e buona amministrazione per arrivare a questa decisione. Noi ci assumiamo la responsabilità di dissentire dal piano Sac, ma comprendiamo che la scelta compete a loro. Il controllo sulle scelte spetta invece ai soci, a cominciare dal Comune di Catania, dalla Regione Siciliana e dalla Camera di Commercio. In pratica, per come sono oggi gli assetti, allo stesso ed unico soggetto istituzionale che ci auguriamo non si faccia condizionare troppo dall’eterna atmosfera pre elettorale.” I consumatori pretendono anche confronti istituzionali: Siamo convinti che quando ci sono in gioco gli interessi dei consumatori si debbano avviare confronti con noi. Non ha senso che i dibattiti sulla nostra pelle siano realizzati con tesi precostituite, univoche, e, peraltro, a nostro avviso sbagliate.”
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