“L’esperienza della lista “Radici e Futuro” non ha raggiunto l’obiettivo sperato – dichiara Calogero Coniglio, Presidente ANAFePC – ma ho scelto comunque di sostenerla dall’esterno, con spirito di servizio verso la comunità infermieristica. Sono iscritto all’Ordine e ho deciso di dare il mio contributo perché considero inadeguata una visione dell’Ordine piegata a logiche sindacali. Gli Ordini devono restare spazi autonomi, super partes, a tutela della professione. Quando diventano terreno di conquista sindacale, si trasformano in filiali, svuotando la loro missione originaria”.
“Il mio contributo è stato esterno, avendo già impegni sociali e formativi con l’associazione, sindacali e, oltre i confini della Sicilia, anche professionali: tutti rilevanti e totalizzanti. Resta la soddisfazione di aver sostenuto un progetto basato su rappresentanza democratica, equilibrio e indipendenza. La battaglia però continua”, aggiunge Coniglio.
“Come associazione solleciteremo con forza l’approvazione di una norma che introduca l’incompatibilità tra incarichi negli Ordini sanitari e nei sindacati di categoria. Intensificheremo la mobilitazione – continua Coniglio – solleciteremo la nostra petizione, già accolta da Camera, Senato e Commissioni parlamentari, affinchè venga presa in esame e trasformata in un disegno di legge. Scriveremo nuovamente all’ANAC affinché esamini questa grave incompatibilità e garantisca trasparenza. Se l’Italia vuole essere una democrazia seria e giusta, non può tollerare simili ombre”.
“Scriveremo alla FNOPI per chiedere la revisione del regolamento elettorale degli Ordini provinciali, con un’unica data di voto e l’eliminazione del quorum, che oggi altera la partecipazione democratica – precisa Coniglio – Dopo la petizione presentata, abbiamo lanciato un appello ai colleghi su tutto il territorio per costituire una rete di referenti locali. Una rete ampia e attiva sarà la base per raccogliere le 50.000 firme necessarie a una proposta di legge di iniziativa popolare”.
“L’attuale quorum nelle elezioni degli Ordini provinciali falsifica il risultato: i sindacati di categoria, forti dei loro iscritti, mobilitano voti per candidati interni o vicini, trasformando l’Ordine in un’estensione del sindacato e compromettendone l’autonomia”.
“Negli ultimi 25 anni, il sindacato di categoria ha costruito consenso cavalcando un populismo costante, favorito dall’assenza di contrasto da parte degli altri sindacati. Il risultato? Più iscritti, ma infermieri che oggi guadagnano meno di prima, a fronte di un costo della vita aumentato. Con il sindacato autonomo, sono stato l’unico a contrastare questa deriva, ma da soli non basta. Alle elezioni OPI hanno vinto anche grazie a un quorum che ha impedito una vera competizione: se si fosse votato il 26-27 e 28 ottobre, con tutti i 5.488 aventi diritto, il risultato sarebbe stato incerto. La battaglia continua – conclude Coniglio – tra tre anni torneremo al voto, chiedendo l’eliminazione del quorum e una legge che renda incompatibili le cariche ordinistiche con quelle sindacali di categoria, per garantire trasparenza e vera democrazia. Solo se tutti possono votare, i risultati e la democrazia sono reali”.
Luogo: CATANIA, CATANIA, SICILIA
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