Repressione dei crimini informatici: sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’ANCI Sicilia e la Polizia di Stato. 

Tra gli obiettivi, condividere e analizzare informazioni per prevenire e contrastare attacchi o danneggiamenti alle infrastrutture informatiche dei comuni delle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa associati ad ANCI Sicilia.

Con questo accordo, che fa parte del più ampio “Progetto pro-c2si – Progetto per la Cyber sicurezza dei comuni italiani”, le parti si impegnano ad adottare procedure di intervento e di scambio informazioni per la tutela delle infrastrutture digitali e delle banche dati gestite dai comuni, ma anche a pianificare una specifica formazione dedicata ai tecnici e ai dirigenti delle amministrazioni locali che potranno organizzare e progettare i servizi per i cittadini in maniera più sicura.

Gli incontri formativi, previsti dal protocollo, saranno prevalentemente incentrati sui sistemi e sulle tecnologie informatiche utilizzate, nonché sulle procedure di intervento atte a prevenire e contrastare gli accessi illeciti o i tentativi di accesso.

Inoltre, i firmatari si sono impegnati a realizzare eventuali tecnologie necessarie per rendere operativo il Protocollo d’Intesa e hanno sottolineato l’importanza della collaborazione anche attraverso l’interscambio di dati, finalizzato ad incrementare i livelli di prevenzione e contrasto dei crimini informatici ai danni dei sistemi gestiti dai comuni.

Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta, e dai dirigenti dei Centri Operativa Sicurezza Cibernetica Polizia Postale per la “Sicilia Occidentale” e per la “Sicilia Orientale”, Carmine Mosca e Marcello La Bella.

“L’accordo – hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’AnciSicilia – è una risposta efficace, mirata al contrasto dei crimini informatici. Rientra in un modello di sicurezza partecipata nel quale la sinergia tra amministrazioni locali e Polizia di Stato può essere un’arma vincente nella lotta contro tutte le forme di crimine informatico che, ultimamente, stanno manifestando una rilevante potenzialità offensiva. Questa collaborazione potrà senza dubbio contribuire a creare una “rete di sicurezza” contro i furti di informazioni, le frodi, lo spionaggio, la pedofilia e il terrorismo”.

“Gli utenti – ha concluso Amenta – trascorrono sempre più tempo connessi alla rete, sia in casa che al lavoro, ed evidentemente sono più esposti al rischio di cadere vittime delle minacce informatiche e sono soprattutto le informazioni personali ad essere prese di mira dai cyber criminali, che sviluppano modalità di attacco sempre più sofisticate e complesse. Per informare gli utenti e, nel nostro caso, anche gli amministratori sui rischi che corrono quando navigano online ed educarli a prevenirli, è necessario diffondere una cultura della sicurezza informatica e adottare approcci e iniziative di sensibilizzazione all’uso corretto di Internet”.



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