Nella pesca come in tutti gli altri settori, “sostenibilità” non può riferirsi solo al problema ambientale. Spesso nei processi di transizione verde viene ignorata del tutto la sostenibilità umana
La sostenibilità, infatti, non ha solo a che vedere con la sopravvivenza del tonno rosso, ma anche con quella della millenaria pratica della pesca a questa specie, una pesca che è profondamente legata alla cultura di tutto il Mediterraneo.
In un’Italia sempre più vecchia, in cui la situazione economica si fa di giorno in giorno più difficile
Intendo mettere in evidenza è il ruolo fondamentale della pesca in riferimento alle modalità di apprendimento e trasmissione del mestiere attraverso le generazioni, come essi influenzano e sono influenzati dalla divisione degli spazi e dei tempi all’interno della famiglia con particolare attenzione alle differenze di genere
La difesa delle comunità di pescatori di fronte ai processi di globalizzazione che investono anche il settore ittico, la salvaguardia ecologica degli oceani per le future generazioni,
un’opportunità di rilevare le questioni che questi lavoratori devono quotidianamente affrontare nell’esercizio delle loro funzioni professionali e marittime, con impegno a sostenere i diritti umani, il commercio equo e la difesa dell’ambiente
Credo quindi che ci sia ancora moltissimo da fare in questo settore, anche se siamo felici di sapere che i tonni rossi continueranno a nuotare nei nostri mari.

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