Randazzo sotto shock: emergenza idrica e scelte discutibili nel verde pubblico mettono a rischio la salute e il patrimonio arboreo
La città di Randazzo si trova di fronte a due gravi emergenze che stanno suscitando dure critiche tra cittadini, esperti e associazioni ambientaliste. Da un lato, la crisi idrica legata alla non conformità delle acque distribuite dall’acquedotto comunale, dall’altro, le scelte affrettate e discutibili riguardanti la potatura dei platani storici lungo le vie principali del centro storico.
L’emergenza acqua potabile: un rischio sanitario grave
L’ordinanza n. 36 del 17 luglio 2025, firmata dalla Commissione Straordinaria con i poteri del Sindaco, ha imposto il divieto temporaneo di utilizzo dell’acqua per scopi potabili in alcune zone di Randazzo. La causa è ormai chiara: analisi di laboratorio condotte su campioni prelevati in alcune vie del centro hanno evidenziato la presenza di Escherichia coli e Batteri coliformi, superando i limiti di sicurezza stabiliti dal Decreto Legislativo n.18/2023.
L’Azienda Sanitaria ha immediatamente raccomandato di interrompere l’uso dell’acqua, interessando piazza Sacro Cuore, via Saitta, via Coclite, e altre arterie principali. Il rischio per la salute pubblica è concreto: malattie gastrointestinali, infezioni e disagi per i residenti sono all’ordine del giorno. La situazione non sembra risolversi a breve: le autorità stanno lavorando per ripristinare i parametri di potabilità, ma il timore di ulteriori criticità rimane.
Critiche e appunti dai cittadini: un intervento superficiale e poco trasparente
La cittadinanza è sul piede di guerra. Le analisi più attente e le testimonianze raccolte indicano come la contaminazione potrebbe essere il risultato di sistemi di distribuzione vetusti o di interventi emergenziali superficiali. Molti contestano le modalità di gestione dell’emergenza, imputando responsabilità ai ritardi e alle decisioni prese senza un’adeguata comunicazione o pianificazione.
Il verde pubblico, un’altra ferita aperta
Mentre si cerca di arginare la crisi idrica, un altro fronte di criticità si apre nel verde pubblico della città. La potatura dei platani, effettuata nel mese di luglio — un periodo inadatto e troppo caldo — desta sconcerto tra cittadini e ambientalisti. Un’altra questione spinosa riguarda la gestione e la programmazione degli interventi: chi ha autorizzato questa potatura estiva? È stato rispettato il calendario ottimale, tra gennaio e marzo, o si sono scelte soluzioni affrettate senza considerare le reali esigenze degli alberi?
Secondo più testimonianze, l’operazione sarebbe stata affidata all’ing. Giuseppe Parrinello, senza un’esperienza specifica nel settore forestale o arboreo. Le conseguenze sono visibili: rami potati in modo scorretto, vegetazione ormai troppo esposta ai raggi solari e rischio di danneggiamenti irreversibili al patrimonio arboreo di grande valore storico e ambientale.
Un passato di gestione più oculata
In passato, si utilizzava una metodologia più efficace e rispettosa del ciclo vegetativo: la potatura si faceva nel periodo di riposo vegetativo, dal 1 ottobre al 15 aprile, affidandosi alle competenze di aziende forestali specializzate. Ora, invece, l’improvvisazione e le scelte politiche a breve termine rischiano di compromettere il fragile equilibrio del patrimonio arboreo cittadino.
Le responsabilità e le sfide future
Il momento di crisi pone un quesito fondamentale: quali sono le reali competenze dei responsabili delle scelte attuali? E’ evidente che le scelte divulgate sembrano frutto di fretta e poco approfondimento, peggiorando una situazione già critica. La speranza è che vengano adottate immediatamente misure correttive e si ritorni a pianificare con criterio e rispetto delle normative.
Conclusioni
Randazzo si trova a un bivio: la gestione responsabile della salute pubblica e del patrimonio verde può fare la differenza tra un futuro di cura e sostenibilità o un degrado irreversibile. La cittadinanza chiede trasparenza, competenza e interventi urgenti, mentre le autorità devono rendere conto delle decisioni prese e agire con maggiore oculatezza.
Il caso di Randazzo ci ricorda quanto sia importante governare con competenza e rispetto, in un momento in cui le emergenze si intrecciano.
Luogo: Via Gaetano Basile, RANDAZZO, CATANIA, SICILIA



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