Desidero segnalare il problema del razionamento idrico che sta interessando la città e che crea disagi concreti a cittadini, famiglie e persone fragili. Ho scritto una lettera al sindaco in cui racconto la difficoltà di restare un’intera giornata senza acqua, non solo per le attività quotidiane ma anche per motivi di igiene e salute. Nella lettera propongo alcune soluzioni alternative, come turnazioni idriche più brevi o una fornitura ridotta ma continua, sottolineando come queste iniziative possano rendere Palermo più vivibile senza aumentare il consumo.
Allego il testo completo della mia lettera:
“Egregio Signor Sindaco, mi chiamo Alessandra, ho vent’anni e abito in zona Pallavicino. Non intendo mettere in discussione le ragioni che hanno portato a questa decisione, probabilmente legate a una gestione complessa e necessaria delle risorse, ma desidero sottolineare i disagi concreti e quotidiani che questa situazione comporta per chi, come me e tante altre famiglie, vi abita. Restare un’intera giornata senza acqua non è un sacrificio di poco conto. Non si tratta soltanto di rinunciare a delle comodità, ma di trovarsi concretamente impossibilitati a garantire l’igiene personale, a cucinare e a lavare ciò che serve in casa. È una condizione che diventa ancora più pesante, per esempio, per chi vive con anziani o persone fragili, che hanno bisogni primari e quotidiani che non possono essere rimandati. In questi casi, il disagio non è soltanto fastidio, ma diventa un vero e proprio problema di salute. C’è poi un paradosso che vorrei sottolineare. Se l’obiettivo di questo provvedimento è contenere i consumi, purtroppo l’effetto che produce è spesso l’opposto. Sapendo che per ventiquattro ore l’acqua non ci sarà, la gente si organizza in anticipo riempiendo secchi, bottiglie e contenitori di ogni tipo, finendo per consumare di più rispetto a una gestione normale. Questo crea una corsa all’accumulo che non solo non risolve il problema, ma lo amplifica. Personalmente trovo difficile accettare che nel 2025, in una città come Palermo, un bene essenziale come l’acqua non sia sempre accessibile. Per chi, come me, sogna un futuro migliore qui, è una privazione che pesa doppiamente. Non scrivo queste righe per polemica, ma per chiedere se sia possibile pensare a soluzioni alternative come: turnazioni idriche ridotte o fornitura ridotta ma continua. Sono convinta che anche l’ascolto delle voci più giovani possa servire a costruire una Palermo più attenta e vivibile. Le sarei grata se potesse considerare questo mio punto di vista non come una lamentela, ma come il tentativo sincero di dare un contributo. La ringrazio per il tempo e l’attenzione che vorrà dedicarmi”.
Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA
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