“I cambiamenti introdotti dal governo allo strumento Resto al Sud sono l’ennesima dimostrazione di un accanimento di questo governo contro il Sud”. Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
“Resto al Sud è una misura che ha funzionato. A dirlo sono i numeri. Introdotto dal governo Renzi, ha fatto nascere 7589 imprese e creato 28mila nuovi posti di lavoro. Forse per questo, il governo ci ha messo mano. In che modo? Se prima per questo strumento erano stati stanziati 1 miliardi e 250 milioni, ora le risorse sono ridotte a 500 milioni. Non solo. Sono state modificate le condizioni d’accesso. Prima, chi voleva aderire, poteva contare su una quota a fondo perduto e un prestito garantito e di fatto coperto al 100%. Ora deve mettere un 25/30% di tasca propria. In più, i 55 anni necessari nella formula precedente sono stati abbassati a 35, escludendo i disoccupati non più giovanissimi e molte donne. Non è bastata la pessima riforma sull’autonomia differenziata. Ci chiediamo perché il governo Meloni ce l’abbia tanto con il Sud”, ha concluso.
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