Palermo 12 settembre 2025 – Martedì 16, per lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari del ministero della Giustizia, a Palermo si terrà un presidio davanti alla Prefettura, alle ore 9.30, per chiedere la stabilizzazione. In Italia sono 12 mila i lavoratori assunti con fondi Pnrr per le figure professionali di addetti all’ufficio del processo (Upp), tecnici di amministrazione e data entry. A Palermo tra Corte d’Appello, Tribunale di Palermo e Tribunale di Termini Imerese sono circa 500.
Lavoratrici e lavoratori hanno il contratto in scadenza nel giugno 2026 e al momento è prevista la stabilizzazione solo per il 50 per cento di loro. Fp Cgil chiede la stabilizzazione di tutto il personale.
“Questi lavoratori svolgono un’attività importante: hanno garantito il funzionamento della giustizia – affermano il segretario generale Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso e il segretario Fp Cgil Palermo Michele Morello – Coadiuvano i magistrati nell’attività giurisdizionale e nelle cancellerie e smaltiscono le pratiche giudiziarie arretrate. Secondo i dati presentati dal ministero della Giustizia, hanno contribuito allo smaltimento di oltre 100 mila procedimenti civili in un solo anno, pari a un terzo dell’arretrato del 2019, consentendo cosi la velocizzazione dei tempi della giustizia, uno dei problemi del paese, sia per i cittadini che sotto il profilo economico. Se non si interviene in tempo, tra 9 mesi la metà resterà senza un lavoro”.
“Chiediamo la stabilizzazione per tutti anche per evitare che oltre al tema della velocizzazione della giustizia vengano sovraccaricati i lavoratori stabili del settore – proseguono Gattuso e Morello – In questi anni, i precari del Pnrr sono entrati nei palazzi di giustizia superando prove concorsuali impegnative, si tratta di personale altamente qualificato, che rappresenta una risorsa fondamentale per il comparto della giustizia italiana”.
Non è la prima mobilitazione: i precari della giustizia hanno partecipato a tante manifestazioni di piazza, a presidi, iniziative e assemblee per chiedere con urgenza una soluzione definitiva, un lavoro stabile e dignitoso. “La mobilitazione riparte in pieno. Andremo avanti – aggiungono Gattuso e Morello – fino alla stabilizzazione di tutto il personale”.
Solidarietà ai precari della giustizia in sciopero è stata espressa dalla giunta esecutiva centrale dell’Anm, che ha chiesto con forza che il governo e il parlamento individuino soluzioni immediate e strutturali per assicurare la continuità e la stabilizzazione degli addetti all’ufficio per il processo “nell’interesse non solo di chi oggi è precario ma di tutti i cittadini che hanno il diritto a una giustizia celere ed efficace. Saremo sempre al fianco di chi difende la dignità del lavoro e del buon funzionamento della giustizia”.
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