Palermo 20 marzo 2024 – Adesione del cento per cento allo sciopero di 8 ore indetto oggi alla Sispi. Lavoratrici e lavoratori dell’azienda hanno manifestato in mattinata con un presidio davanti a palazzo Comitini, con le bandiere della Fiom Cgil e della Fim Cisl, per chiedere di modificare la proposta di delibera per il rinnovo del contratto di servizio al fine di facilitare nuove assunzioni, progressioni economiche e di carriera e il rinnovo dell’integrativo, senza la decurtazione del 30 per cento prevista invece nell’atto dal piano di riequilibrio.

Alle ore 11, una delegazione è stata ricevuta dalla conferenza dei capigruppo, presenti anche l’assessore con delega alla Sispi Fabrizio Ferrandelli, la III e la VII commissione consiliare. All’ordine del giorno: il rinnovo del contratto di servizio di Sispi, che nei prossimi giorni dovrà essere approvato. “Abbiamo ribadito le nostre richieste. Tutti a parole oggi hanno detto che condividono le nostre richieste e sono allineati con noi” – dichiarano i segretari generali di Fiom Cgil Palermo e Fim Cisl Palermo Trapani Francesco Foti e Antonio Nobile, assieme alle Rsu Fiom Antonio Flaccomio e Fim Giuseppe Di Giorgi e Giuseppe Militello – L’adesione totale allo sciopero è di certo un segnale importante, che viene dai lavoratori, che non staranno a guardare mentre il futuro di una realtà produttiva e strategica come Sispi viene messo in forse. L’azienda oggi si è fermata, adesso  aspettiamo che seguano i fatti. Sono troppe le parole ascoltate in questi anni, prima dalla giunta Orlando e ora dalla giunta Lagalla. Non possiamo perdere altro tempo aspettando i tempi biblici della politica”.

Lo stato di agitazione dei lavoratori intanto prosegue e se non arriveranno risposte la mobilitazione continuerà, perchè la preoccupazione resta alta.

“Da un lato potremmo essere soddisfatti che si va verso il rinnovo del contratto di servizio, scaduto da tempo e prorogato più volte – aggiungono Fiom e Fim – Il punto, come abbiamo messo in evidenza oggi, è che la delibera non ci sta bene così com’è, perché prevede che restino bloccate le assunzioni e le progressioni economiche e di carriera. Il nostro salario da metalmeccanici è ingessato da tempo: la proposta di delibera prevede, per il rinnovo del contratto di secondo livello, la riduzione dell’integrativo del 30 per cento, a regime. Noi chiediamo l’aumento dello stipendio e invece ce lo vogliono ridurre. Chi ci assicura che in questo breve lasso di tempo che ci separa dall’approvazione dell’atto, riusciremo a ottenere nella delibera per il nuovo contratto di servizio le modifiche che ci interessano? La nuova convenzione non può contenere solo tagli e penali, ma risorse per il rilancio e lo sviluppo dell’azienda. Il personale è già sceso da 120 a 100 unità e serve un ricambio”.

Fiom e Fim ribadiscono che “soltanto un terzo del fatturato della Sispi è a carico del bilancio del Comune, gli altri due terzi non provengono dal contratto di servizio e non sono a carico dell’ente, ma sono frutto di progetti di sviluppo che l’azienda svolge attraverso finanziamenti del Pon Metro-Po Fesr-Pnrr, producendo quindi servizi aggiuntivi ai cittadini e utili economici al Comune che, essendo unico azionista, può benissimo incamerare e utilizzare a sua scelta. Indebolire un’azienda strumentale  è politicamente illogico perché si indebolirebbe anche la capacità di entrate dell’ente, solo per fare alcuni esempi: la riscossione tributi, la gestione delle ztl e, ancora, gli incassi delle violazioni del codice della strada. Quindi sarebbe un boomerang per le entrate del bilancio comunale stesso. E’ questa la volontà politica del Comune? Qualora le cose restassero immutate, verrebbe il dubbio che ci sia una volontà di indebolire e mettere in difficoltà la Sispi. per puntare sul privato”.

Per superare l’impasse, il suggerimento del sindacato è di applicare le “azioni” di riequilibrio solo per la parte di fatturato della Sispi a carico del bilancio del Comune. Tutto il resto del fatturato, non incidendo sul bilancio comunale, “deve restare libero da restrizioni e vincoli”.

A manifestare solidarietà alle dipendenti e ai dipendenti della Sispi in sciopero c’erano anche le rsu di aziende del settore metalmeccanico, con lavoratori di Italtel, Leonardo, Sirti, St Microelectronics, Selikab.

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