Oggi, 20 giugno 2025, il Tribunale civile di Termini Imerese ha condannato il Comune di Cefalù “al pagamento, in favore della Sorgenti Presidiana S.r.l., della somma di € 809.178,04”, pari all’importo delle fatture per il servizio di potabilizzazione dell’acqua reso nell’anno 2017.
Oltre al superiore importo, il Comune è stato condannato “al pagamento degli interessi convenzionali e anatocistici da calcolarsi dalla proposizione della domanda giudiziale, cui vanno aggiunte le spese di lite liquidate in € 10.000,00 oltre iva, cpa e rimborso spese generali come per legge”.
Come dire che, dopo quella di ieri l’altro, un’altra “bomba d’acqua”, di circa un milione di euro, si è abbattuta su Cefalù.
Ne seguiranno altre per altri giudizi -tutti riferibili alla gestione Lapunzina promossi da “Sorgenti Presidiana srl” contro il Comune?
Purtroppo, ho fondate ragioni per ritenere di sì.
Nel riservarmi un’ampia riflessione sulla sentenza odierna, in questa sede mi limito a ricordare che, per la controversia di cui alla sentenza medesima, nel fondo contenzioso risulta accantonato l’importo di soli 412.680,80 euro.
L’insufficienza di tale ultimo importo aumenta le perplessità sui bilanci comunali, che ho più volte esternato nei miei interventi in materia finanziaria ed alimenta il dubbio, più volte manifestato, che il tanto decantato avanzo libero, in realtà, sia il frutto della sottostima delle quote accantonate, con indebita espansione della capacità di spesa.
Pasqualino Turdo, Consigliere comunale Cefalù
Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.
Commenta con Facebook