Mercoledì 5 aprile, davanti ai cancelli dello storico comprensorio “Marisa Bellisario” si terrà dalle 11,30 un’assemblea dei lavoratori della sede di Carini. Seguiranno due ore di sciopero dopo l’assemblea.
La tensione continua a crescere. Il secondo incontro del 27 marzo in Assolombarda, tra l’Italtel e il coordinamento nazionale di Fim Fiom e Uilm, non ha prodotto novità. L’Italtel ha ribadito che non intende ritirare la procedura di licenziamento collettivo avviata il 28 febbraio scorso, che riguarda 123 lavoratori a livello nazionale, 19 dei quali del sito di Carini.
Posizione non accettata dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu, che hanno avviato un percorso di azioni di lotta e di protesta in tutti i siti aziendali, dichiarando anche lo sciopero degli straordinari e della reperibilità.
“Proprio in questi giorni – dichiarano i segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil Antonino Nobile, Francesco Foti e Vincenzo Comella assieme alle Rsu di Italtel – si è conclusa la vendita del comprensorio, con il conseguente abbandono da parte di Italtel di gran parte delle aree occupate nel sito industriale di Carini. E con il temporaneo trasloco delle postazioni di lavoro in un’area presa in affitto dalla nuova proprietà, con ridotta disponibilità di spazi, in attesa del trasferimento in una nuova sede a Palermo, di cui si è ancora alla ricerca. I lavoratori sono molto preoccupati, la situazione per loroè doppiamente precaria: da un lato la procedura di licenziamento, dall’altro la totale incertezza sul futuro della sede e sulla stessa sopravvivenza di questa realtà produttiva”.
Le segreterie territoriali di Fim Fiom e Uilm e le Rsu Italtel di Carini sono in attesa che si concretizzino gli impegni assunti dalla politica.
“L’assessore alle Attività produttive Edmondo Tamajo non ha ancora risposto alla richiesta di un incontro specifico, confermando l’ormai storica e grave assenza della Regione siciliana nella vertenza Italtel – aggiungono Nobile, Foti e Comella – Così come si attende un riscontro dal ministero delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, per l’apertura di un tavolo nazionale dove discutere del futuro dell’intera Italtel e di un nuovo piano industriale che finalmente sia di reale rilancio dell’azienda e che non preveda, nella pratica, come è stato negli ultimi anni, obiettivi irraggiungibili e tagli tra i lavoratori. Le continue sforbiciate di personale impoveriscono, si rischia di arrivare a una soglia insufficiente per garantire la sopravvivenza stessa dell’azienda”.
La Fiom Palermo ha convocata per domani, dalle 11 in poi, l’assemblea generale del sindacato composta dai delegati di tutte le aziende del comparto, per manifestare la solidarietà ai lavoratori Italtel.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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