Palermo 18 ottobre 2023 – La Fp Cgil Palermo interviene sull’allarme lanciato dai dirigenti dell’ufficio tributi del Comune di Palermo a causa della fuoriuscita di 9 funzionari dell’Asp, che avevano collaborato per sei mesi per rafforzare il servizio di riscossione crediti e sul dissesto funzionale del comune di Palermo.      
“Le soluzioni esistono. Non è vero che non abbiamo queste figure.
L’amministrazione comunale tra il personale considerato anche quello da stabilizzare avrebbe tante risorse umane da utilizzare per fare questo lavoro, anziché rivolgersi a esterni – dichiara Saverio Cipriano, responsabile enti locali per la Fp Cgil Palermo – – Non capiamo perché la Regione siciliana ha potuto fare un patto con lo Stato per dare via a un piano di assunzioni e il Comune di Palermo usa le risorse liberate dal turn over per aumentare anche  l’indennità ai consiglieri e nominare dirigenti anziché chiudere la partita del precariato e subito dopo procedere con un piano di assunzioni che possa coprire i circa 3 mila posti di lavoro mancanti nella dotazione organica”.    
In questo modo, secondo la Fp Cgil Palermo, oltre a coprire i vuoti si potrebbe riservare il 50 % dei posti per trovare con poche risorse, all’interno del personale comunale, tutte le professionalità che già esistono e che avrebbero la possibilità di esprimersi.   
La Fp Cgil Palermo dà la sua disponibilità a un confronto su quest’argomento.
“Basterebbe fare le progressioni interne, a partire dal corrente anno, del personale da B a C, che costerebbero ciascuna 3.400 euro annui, e da C a D, per un costo di 2.900 euro annui e contestualmente raggiungere il tempo pieno per tutte le unità.
In questo modo l’ente darebbe una risposta significativa per superare l’attuale dissesto funzionale – aggiunge Cipriano – Questo potrebbe avvenire subito, mantenendo per il 2024 e il 2025 le stesse risorse stanziate per il 2023 per pagare gli stipendi, pari a circa 193 milioni di euro, anziché diminuirle come previsto a 187 milioni nel 2024 e a 185 milioni nel 2025. Per questo è importante, con la manovra di variazione e assestamento del bilancio, aumentare gli stanziamenti previsti per il 2024 e 2025.
Da un lato l’amministrazione è consapevole che a fronte di un fabbisogno di n. 7280 unità sono in servizio al primo gennaio 2023 solo 4.933, di cui circa 2600 unita in part-time, dall’altro l’attuale programmazione del personale è del tutto inadeguata perché rimanda le gravi criticità di funzionamento al 2027. Infatti, prevede soltanto n. 191 progressioni verticali a partire dal mese di dicembre 2025 e mortifica il personale part-time delle categorie A e B che raggiungeranno il tempo pieno verosimilmente soltanto nel 2027.
“Siamo pronti a spiegare le nostre proposte e per questo abbiamo chiesto più volte un incontro – conclude Cipriano – Bisogna chiudere con il precariato e portare tutti a 36 ore e quindi fare un piano delle assunzioni trovando all’interno le figure che servono, il tutto con poche risorse. Serve solo la volontà politica”.

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