La Sicilia celebra la Pasqua anche a tavola, tra ricette secolari e riti familiari che raccontano la cultura profonda dell’Isola.

L’agnello pasquale: simbolo di rinascita e piatto immancabile

In ogni casa siciliana, il pranzo di Pasqua inizia con l’agnello o il capretto da latte, preparato secondo usanze locali che variano da provincia a provincia. A Palermo si gusta arrosto con patate, mentre a Trapani si aromatizza con menta fresca. A Ragusa lo si accompagna con l’impanata, una focaccia di origini spagnole, mentre ad Agrigento si cuoce lentamente in forno con cipolle e patate, esaltando i profumi rustici della campagna siciliana.

Agnello al forno con patate alla palermitana

Agnello alla palermitana

Ingredienti per 4 persone:

  • 1,5 kg di agnello da latte (preferibilmente coscia o spalla) 
  • 1,2 kg di patate 
  • 2 cipolle bianche
  • 4 spicchi d’aglio 
  • 1 rametto di rosmarino 
  • Olio extravergine d’oliva q.b. 
  • Sale e pepe nero q.b. 
  • Vino bianco secco q.b. 

Preparazione:

  1. Preparazione dell’agnello:
    • Lavate e asciugate i pezzi di agnello.
    • In una ciotola, condite l’agnello con sale, pepe, aglio tritato e rosmarino.
    • Lasciate marinare per almeno 1 ora in frigorifero.
  2. Preparazione delle patate:
    • Sbucciate le patate e tagliatele a spicchi.
    • Affettate le cipolle.
    • In una teglia da forno, disponete le patate e le cipolle, condite con olio, sale e pepe. 
  3. Cottura:
    • Adagiate i pezzi di agnello sopra le patate nella teglia. 
    • Irrorate con un filo d’olio e un bicchiere di vino bianco. 
    • Coprite la teglia con un foglio di alluminio e infornate a 180°C per circa 1 ora.
    • Rimuovete l’alluminio e proseguite la cottura per altri 30 minuti, o fino a quando l’agnello sarà ben dorato e le patate tenere.

Consigli:

  • Per un sapore più intenso, potete aggiungere delle foglie di alloro o delle bacche di ginepro alla marinata.
  • Servite l’agnello ben caldo, accompagnato da un vino rosso siciliano, come il Nero d’Avola.

Il Tagano di Aragona: l’anima rurale della Pasqua agrigentina

Tipico del comune di Aragona, il Tagano è uno sformato sontuoso a base di uova, tuma, zafferano e cannella. Il contrasto tra spezie dolci e formaggi freschi lo rende un capolavoro gastronomico del periodo pasquale, spesso preparato il Sabato Santo e consumato a Pasquetta.

Tagano
Ricetta tradizionale del Tagano di Aragona

Ingredienti per 6 persone

  • 500 g di rigatoni 
  • 500 g di tuma (formaggio siciliano a pasta fresca) 
  • 400 g di carne tritata mista (vitello e maiale) 
  • 8 uova 
  • 100 g di pecorino grattugiato 
  • 50 g di parmigiano grattugiato 
  • 1 cipolla tritata 
  • 1 bicchiere di vino bianco secco 
  • 200 ml di brodo vegetale 
  • 1 pizzico di cannella in polvere 
  • 1 bustina di zafferano 
  • Prezzemolo tritato q.b.
  • Latte q.b.
  • Burro q.b. 
  • Pangrattato q.b. 
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento

  1. Preparazione della carne: in una padella, soffriggere la cipolla tritata con un filo d’olio. Aggiungere la carne tritata e rosolare bene. Sfumare con il vino bianco e, una volta evaporato, aggiungere il brodo vegetale. Insaporire con cannella, zafferano, sale e pepe. Cuocere fino a riduzione del liquido.
  2. Preparazione delle uova: in una ciotola, sbattere le uova con un po’ di latte, aggiungere il pecorino grattugiato, il prezzemolo tritato, sale, pepe e un pizzico di zafferano. 
  3. Cottura della pasta: cuocere i rigatoni in abbondante acqua salata per circa 5 minuti (dovranno essere molto al dente). Scolare e condire con una noce di burro, il parmigiano grattugiato e una parte del composto di uova sbattute. 
  4. Assemblaggio: imburrare una teglia di terracotta (o una teglia da forno) e spolverare con pangrattato. Disporre uno strato di pasta, seguito da fette di tuma, uno strato di carne e una parte del composto di uova. Ripetere gli strati fino ad esaurire gli ingredienti, terminando con uno strato di tuma e il restante composto di uova. 
  5. Cottura: preriscaldare il forno a 200°C e cuocere per circa 40 minuti, fino a quando la superficie sarà ben dorata e compatta. 
  6. Riposo e servizio: lasciare riposare il Tagano per alcuni minuti prima di capovolgerlo su un piatto da portata e servire. 

Curiosità

  • Il nome “Tagano” deriva dal tegame di terracotta (“taganu”) in cui veniva tradizionalmente cotto il piatto. 
  • Secondo la tradizione, il Tagano veniva preparato il Sabato Santo e consumato durante la scampagnata di Pasquetta. 
  • Il piatto è così emblematico per la comunità di Aragona che ogni anno, la prima domenica dopo Pasqua, si celebra la “Sagra del Tagano”, durante la quale è possibile degustare questa prelibatezza locale. 

Pasta con le sarde: mare e terra in un piatto primaverile

Classico piatto di transizione tra inverno e primavera, la pasta con le sarde è tra le ricette più amate nel palermitano. Viene preparata con finocchietto selvatico, sarde fresche, uvetta, pinoli e zafferano. Simbolo di abbondanza e di unione tra mondo contadino e marinaro, questa pasta rappresenta la primavera siciliana nel piatto.

Pasta con sarde
Pasta con le sarde alla siciliana

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di bucatini 
  • 500 g di sarde fresche (pulite e diliscate) 
  • 1 mazzetto di finocchietto selvatico 
  • 1 cipolla bianca 
  • 2 filetti di acciuga sotto sale 
  • 50 g di uvetta 
  • 50 g di pinoli 
  • 1 bustina di zafferano 
  • 100 g di pangrattato 
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b. 

Preparazione

  1. Pulizia del finocchietto: lavate accuratamente il finocchietto selvatico, eliminando le parti più dure. Lessatelo in abbondante acqua salata per circa 10 minuti. Scolatelo, conservando l’acqua di cottura, e tritatelo finemente.
  2. Preparazione del condimento: in una padella capiente, soffriggete la cipolla tritata con un filo d’olio. Aggiungete i filetti di acciuga e fateli sciogliere. Unite l’uvetta precedentemente ammollata, i pinoli e il finocchietto tritato.
  3. Cottura delle sarde: aggiungete le sarde pulite al soffritto e cuocete per circa 10 minuti, mescolando delicatamente per non rompere il pesce. Sciogliete lo zafferano in un mestolo dell’acqua di cottura del finocchietto e aggiungetelo al sugo. 
  4. Preparazione della pasta: cuocete i bucatini nell’acqua di cottura del finocchietto fino a metà cottura. Scolateli e trasferiteli nella padella con il condimento, completando la cottura e amalgamando bene il tutto. 
  5. Preparazione della mollica atturrata: in un’altra padella, tostate il pangrattato con un filo d’olio fino a doratura. 
  6. Impiattamento: servite la pasta con le sarde ben calda, spolverando con la mollica atturrata. 

Cavati con ricotta e fave: semplicità stagionale

In alcune aree rurali della Sicilia, come le province interne, la ricotta fresca e le fave novelle diventano protagoniste della tavola pasquale. I cavati, piccoli gnocchetti rigati, vengono conditi con questa crema di stagione per un primo piatto nutriente e primaverile.

Cavanti siciliani
Ricetta Tradizionale dei Cavati Siciliani

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di semola rimacinata di grano duro 
  • 250 ml di acqua tiepida (circa) 
  • 1 cucchiaino di sale 
  • (Facoltativo) 1 uovo 

Preparazione

  1. Impasto: su una spianatoia, versate la semola a fontana, aggiungete il sale e, se desiderate, l’uovo. Incorporate gradualmente l’acqua tiepida, impastando fino a ottenere un composto liscio ed elastico. 
  2. Riposo: coprite l’impasto con un canovaccio e lasciatelo riposare per circa 30 minuti a temperatura ambiente.
  3. Formatura dei cavati: dividete l’impasto in piccoli pezzi e formate dei cordoncini. Tagliate questi cordoncini in tocchetti di circa 2 cm. Con l’aiuto di due dita, premete leggermente ogni tocchetto per ottenere la caratteristica forma incavata dei cavati. 
  4. Cottura: cuocete i cavati in abbondante acqua salata bollente fino a quando non salgono in superficie. Scolateli e conditeli a piacere.

    Varianti di Condimento
  • Sugo di maiale alla ragusana: un condimento tradizionale che prevede un sugo ricco a base di carne di maiale, cotenna e salsiccia, cotto lentamente con estratto di pomodoro. 
  • Alla norma: una versione estiva con melanzane fritte, salsa di pomodoro, basilico fresco e una spolverata di ricotta salata grattugiata. 
  • Con verdure e ricotta fresca: una preparazione leggera che unisce cavati con verdure di stagione e ricotta fresca, per un piatto semplice ma gustoso.

Pasta al forno: il classico delle feste

Non c’è festa senza pasta al forno. Nella versione pasquale siciliana si arricchisce con carne tritata, piselli, uova sode, melanzane fritte e caciocavallo, creando un piatto unico, conviviale, che riempie la casa di profumo e nostalgia.

La pasta al forno più popolare in Sicilia è senza dubbio quella preparata con gli anelletti, conosciuta anche come anelletti al forno o timballo di anelletti. Questo piatto è particolarmente diffuso a Palermo e nelle province limitrofe, rappresentando un simbolo della cucina siciliana. La sua popolarità è tale che viene spesso consumato durante le festività, le domeniche in famiglia e persino come pasto da portare al mare o durante le scampagnate.

Ricetta Tradizionale degli Anelletti al Forno

Ingredienti per 6 persone

  • 500 g di anelletti siciliani
  • 400 g di carne macinata mista (manzo e maiale) 
  • 1 cipolla
  • 2 carote
  • 1 gambo di sedano 
  • 200 g di piselli
  • 700 ml di passata di pomodoro 
  • 100 g di concentrato di pomodoro 
  • 150 g di prosciutto cotto a cubetti 
  • 150 g di salame a cubetti
  • 200 g di caciocavallo grattugiato
  • 200 g di mozzarella a cubetti
  • 2 uova sode a fette 
  • 1 melanzana grande 
  • Pangrattato q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b. 
  • Basilico fresco q.b.

Preparazione

  1. Preparare il ragù: in una casseruola, soffriggere la cipolla, le carote e il sedano tritati finemente con un filo d’olio. Aggiungere la carne macinata e rosolare bene. Unire la passata e il concentrato di pomodoro, i piselli, sale, pepe e qualche foglia di basilico. Cuocere a fuoco lento per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto.
  2. Friggere la melanzana: tagliare la melanzana a cubetti, salarla e lasciarla spurgare per 30 minuti. Sciacquarla, asciugarla e friggerla in olio caldo fino a doratura. Scolare su carta assorbente. 
  3. Cuocere la pasta: lessare gli anelletti in abbondante acqua salata, scolandoli al dente. Condirli con parte del ragù e mescolare bene. 
  4. Assemblare il timballo: ungere una teglia con olio e spolverare con pangrattato. Versare metà della pasta condita, distribuire sopra la melanzana fritta, il prosciutto, il salame, la mozzarella, le uova sode e parte del caciocavallo. Coprire con la restante pasta, livellare e spolverare con il caciocavallo rimasto e pangrattato.
  5. Cuocere in forno: infornare a 180°C per circa 30-40 minuti, fino a ottenere una crosticina dorata. Lasciare riposare 10 minuti prima di servire.

 

Dolci pasquali: tra sacro, simbolico e artistico

Cassata siciliana: regina della pasticceria barocca. Con la sua decorazione colorata e la dolcezza ricca, la cassata siciliana rappresenta l’apice dell’arte dolciaria isolana. Realizzata con ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta reale e frutta candita, la cassata originariamente era un dolce arabo, poi trasformato dai conventi siciliani in un trionfo barocco.

Agnello pasquale di Favara: mandorle e cuore di pistacchio. Tra i dolci più scenografici troviamo l’agnello pasquale di Favara, fatto interamente di pasta di mandorle, con un ripieno di pistacchio. La sua forma simbolica raffigura l’Agnus Dei, evocando la Resurrezione con gusto e maestria artigianale.

Minni di Virgini: devozione e fertilità. Le minni di virgini, dolcetti a forma di seno, sono simbolo di fertilità e rinascita. Si preparano con pasta frolla, crema pasticcera e ciliegia candita, spesso dedicate a Santa Agata ma consumate anche a Pasqua per celebrare la vita che rinasce.

Pani cu l’ova: l’intreccio della tradizione contadina. I pani cu l’ova sono ciambelle di pane dolce o semidolce, spesso intrecciate, con uova sode con il guscio incastonate nell’impasto. Diffusi in tutta la Sicilia, assumono forme di agnello o colomba. Vengono preparati nei giorni che precedono la Pasqua e regalati ai bambini come buon auspicio.

Tutti i dolci pasquali siciliani che devi conoscere

La Pasqua siciliana: oltre il gusto, un rito collettivo

Preparare e condividere questi piatti non è solo un gesto culinario, ma un rituale che unisce intere generazioni. In ogni famiglia siciliana, i sapori pasquali raccontano storie, tramandano gesti e custodiscono la memoria collettiva dell’Isola.