L’origine della festa di San Giuseppe ha radici molto antiche, che vanno ricercate nella tradizione pagana.

In Italia, la festa ha una dimensione prevalentemente  cattolica, poiché è legata al culto molto sentito del santo, mentre nel resto del mondo questa ricorrenza non  sempre coincide con la “festa del papà”.

In Sicilia dove le festività rappresentano, da sempre  un inno all’abbondanza di cibo per riscattare simbolicamente una vita di stenti vissuta sino a pochi decenni fa, la festa di San Giuseppe è molto sentita soprattutto nelle classi meno abbienti che, durante queste occasioni “offrono” buona parte delle loro sostanze per ottenere un riscatto ultraterreno.

A Palermo per San Giuseppe in tutte le case si mangia la famosa “pasta con le sarde e il finocchietto selvatico “ accompagnata da un buon vino che servirà a gustare i forse meno noti (ma non per questo meno buoni) carciofi in tegame con il tappo, meglio conosciuti come “carciofi cù tappo r’ovu” il tutto rigorosamente accompagnato da panini ai semi di finocchio. Il tutto verrà immancabilmente accompagnato da una morbida e “paffuta” sfincia che è il dessert per antonomasia che addolcirà il fine pasto di questa giornata.

Di seguito vi proponiamo la ricetta dei “carciofi cù tappo r’ovu” che sono divertenti da  cucinare oltre che gustosi da mangiare. Vi ricordiamo che potrete acquistare gli  ingredienti dal sito di InSicilia, l’e-commerce di prodotti siciliani che ha aderito alla campagna #iorestoacasa e riceverli comodamente a casa.

Carciofi cù tappu r’ovu

Ingredienti (per 4 persone)
8 carciofi
4 uova
Pangrattato (circa due cucchiai a carciofo)
Un mazzetto di prezzemolo tritato finemente
8 cucchiai di pecorino grattugiato
caciocavallo in pezzi
sale e pepe q.b.
il succo di un limone
olio di semi d’ arachidi per friggere
olio extravergine d’oliva q.b.

 

 

Pulite i carciofi, tagliate le punte con le spine e togliete le foglie dure. Batteteli su un piano rigido in modo da allargare le foglie. Con l’aiuto di un coltello eliminate “la barba” interna e tagliate i gambi. Metteteli in acqua e limone per evitare che anneriscano. Intanto sbattete tre uova e amalgamatele con il pangrattato, il prezzemolo tritato, il pecorino grattugiato e un pizzico di sale e pepe. Imbottite i carciofi in modo che il ripieno penetri fino al fondo del carciofo e in superficie risulti ben compatto e inserite i pezzetti di caciocavallo tra le foglie. A questo punto sbattete l’altro uovo, scaldate l’ olio di semi in una padella, passare i carciofi nell’uovo battuto in modo da “tapparli” e friggete per sigillare la farcia. Fateli rosolare anche dalle parti laterali e metterli a scolare su carta assorbente. A questo punto metteteli in una padella in cui metterete acqua evitando il “tappo”, due spicchi d’aglio e i gambi dei carciofi tagliati a pezzettini,aggiustate di sale e pepe . Quindi adagiatevi i carciofi, in modo che stiano in piedi, col tappo rivolto verso l’alto, cuocere per circa 15- 20 minuti. Quindi spegnete il fuoco, condite con un giro d’olio d’oliva e lasciateli insaporire ancora nel tegame a fuoco spento. Serviteli tiepidi accompagnati dal liquido di cottura o, se preferite, immergeteli nella salsa di pomodoro riscaldata che avete precedentemente preparato e conditeli versandone un pò sopra ciascuno.

 

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