Nel luglio 2025 le imprese italiane prevedono oltre 570mila assunzioni. Un segnale positivo per l’economia, ma la carenza di candidati continua a frenare il mercato del lavoro. Quasi la metà delle posizioni è difficile da coprire. Il mondo del lavoro italiano mostra segnali di vitalità: secondo il Bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro, sono previste 574.690 nuove assunzioni nel mese di luglio. Si tratta di un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a circa 30 mila ingressi in più. Un dato che riflette la dinamicità delle imprese, ma che si scontra con una criticità ormai strutturale: la difficoltà di reperire personale adeguato.

Il nodo del mismatch tra domanda e offerta

Il 45,4% delle figure professionali richieste risulta difficile da reperire. In un caso su quattro, le imprese non riescono a trovare candidati. Negli altri casi, i profili non risultano in linea con le competenze richieste. I settori più colpiti da questa carenza sono l’industria metalmeccanica ed elettronica, l’edilizia, la logistica, il tessile e l’arredo. Le figure professionali più ricercate — ma anche più difficili da trovare — includono operai specializzati, saldatori, carpentieri, tecnici e ingegneri. In alcuni ruoli, come i montatori di carpenteria metallica o gli addetti alla movimentazione terra, le difficoltà superano il 70%.

L’importanza del lavoro straniero

Un quinto delle assunzioni previste riguarda lavoratori stranieri, che si confermano essenziali in numerosi comparti. In agricoltura, il peso della manodopera immigrata supera il 34%. Anche nei settori della pesca, della silvicoltura, dei servizi alle imprese e nell’industria alimentare, la presenza di lavoratori non italiani risulta determinante per mantenere la continuità produttiva.

I settori trainanti e le prospettive per il trimestre

Lo scenario per il periodo luglio-settembre resta favorevole. A guidare la domanda di lavoro saranno i comparti del turismo, del commercio, dei servizi alle imprese e dell’industria. In particolare, le industrie alimentari, le imprese della meccatronica, la metallurgia e le costruzioni prevedono migliaia di nuove opportunità occupazionali nei prossimi tre mesi.

Contratti prevalentemente a termine

Nonostante l’elevato numero di assunzioni, le imprese continuano a puntare sui contratti a termine: circa il 64% delle nuove posizioni sarà a tempo determinato. Solo il 20% delle assunzioni sarà stabile, mentre il resto verrà coperto tramite apprendistato, somministrazione o altre formule contrattuali flessibili.

Il mercato del lavoro italiano si conferma dinamico ma frammentato. La domanda supera l’offerta in molte aree, soprattutto nei settori strategici e nelle professioni tecniche. Per rispondere efficacemente a queste sfide, sarà fondamentale investire in formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e valorizzare i percorsi di integrazione per i lavoratori stranieri.