Uno stampo di plastica riproducente le fattezze di un’anatra selvatica. Uno strumento che serve ad attirare l’avifauna selvatica convinta di avere così individuato un proprio simile. Tali stampi sono in genere utilizzati dai cacciatori, ma così non dovrebbe essere per l’Isola Grande, ricadente nella Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone di Marsala. Qui, infatti, è stato trovato il finto “Codone”; questo il nome dell’anatra riprodotta.Un episodio che a detta del gruppo di escursionisti palermitani che domenica scorsa si sono recati nella Riserva, si sarebbe ripetuto anche negli altri anni. Poche copie, riferiscono gli escursionisti guidati da Andrea Cusmano e Davide D’Amico, ma ormai presenti con una costanza che preoccupa.Chi utilizza quegli stampi in un’area dove non si dovrebbe cacciare?Una zona, quella dell’Isola Grande, che ricade oltretutto in area SIC (Sito Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona Protezione Speciale), così come previsto da una apposita Direttiva dell’Unione Europea. A ricordalo è Giovanni Cumbo, responsabile della sede di LIPU di Palermo che punta il dito sui controlli nelle aree protette siciliane. Una situazione che parrebbe essere più generalizzata del previsto. Era stata la stessa LIPU a sottolineare l’altro ieri la presenza di un cacciatore all’interno del Lago Poma, in provincia di Palermo. Anche questa zona umida è protetta, sebbene con altra disposizione rispetto alle Riserve della Regione Siciliana.
Per quanto scoperto nella Riserva dello Stagnone di Marsala, la LIPU invierà nelle prossime ore una segnalazione all’Ente Gestore, invitando ad una maggiore sorveglianza.

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