Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, legali del deputato regionale di Udc – Sicilia Vera, Cateno De Luca, annunciano “di aver presentato denuncia nei confronti di Vincenzo Barbaro, procuratore generale della Corte di Appello di Messina, per le calunnie nei loro confronti ”attraverso un atto di citazione in cui formula accuse di concorso con De Luca, realizzate con le postazioni difensive nel corso dei 17 procedimenti penali che lo hanno riguardato e che, invece, si sono svolte nel pieno rispetto della legge e delle regole deontologiche”.
“E’ stata sollecitata – dicono i legali – la sospensione di Barbaro dall’esercizio delle funzioni di Procuratore Generale a tutela della correttezza delle indagini”.
E’ la risposta all’insolita querela che il Procuratore Generale aveva presentato proprio contro il deputato e i suoi avvocati. Barbaro aveva chiesto un risarcimento danni per le accuse mossegli dal deputato siciliano, peraltro ammettendo importanti circostanze di fatto come quelle riguardanti l’attività lavorative del figlio Serafino.
Si apre senza esclusione di colpi, dunque, partendo da Messina, la guerra fra politica e magistratura e a dare il via non poteva che essere Cateno De Luca il neo deputato regionale campione di imputazioni ma anche di assoluzioni. 17 processi 15 dei quali finiti con una assoluzione e due ancora in corso, l’ultimo avviato all’indomani della sua rielezione.
Leggi qui la querela di Barbaro a De luca e ai suoi legali
Il giorno precedente era toccato a Cateno de Luca querelare, invece, la Commissione Antimafia che lo aveva inserito fra gli impresnetabili. Dopo una lettera aperta nella quela invitava a la Commissione a rettificare il giudizio essendo stato assolto ben 15 volte, in assenza di una riposta ha proceduto a dare mandato ai suoi legali di querelare.
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