“La scelta green è possibile. E dove c’è possibilità – come dimostra la rinuncia della società A2 a proseguire sulla strada del ricorso per la realizzazione dell’inceneritore di San Filippo del Mela virando sulla riconversione green dell’impianto di trattamento – c’è convenienza e soprattutto il dovere da parte delle istituzioni, non soltanto di favorirla, ma di esigerla e programmarla”. Lo dichiarano Giampiero Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars nelle ultime due legislature nonché avvocato esperto in materia ambientale, ed Egidio Maio, coordinatore di Zero Waste Sicilia, circolo “Aimée Carmoz”.
“La rinuncia della Società A2A a proseguire dinanzi al Tar la vicenda della costruzione di un termovalorizzatore in Sicilia, se da un lato rappresenta la naturale conseguenza di altro percorso giudiziale – ovvero quello del via libera all’impianto di trattamento della frazione organica – di certo costituisce, dall’altro, un importante segnale che la politica, soprattutto quella sensibile alla tutela dell’ambiente, deve saper cogliere: la gestione dei rifiuti in Sicilia va affrontata in primis realizzando impianti di recupero dei materiali recuperati dalla raccolta differenziata. La regione ha un forte bisogno di impianti che mettano a reddito la raccolta differenziata. Soltanto così possiamo progressivamente affrancarci dalla schiavitù delle discariche.”
Per Maio, “si chiude finalmente una dolente pagina: sulla contrarietà al progetto è stato indetto, addirittura, un referendum popolare. La Valle del Mela da decenni è un sito classificato SIN (sito di interesse nazionale) e, nonostante significativi interventi di ammodernamento degli impianti industriali, rimane un territorio ad alto rischio ambientale e sanitario”.
Dopo le critiche ricevute dal M5S in merito agli inceneritori, il sindaco di Siracusa, favorevole a questa soluzione come la Regione che ha programmato due impianti in Sicilia, è attaccato da Natura sicula, associazione ambientalista.
“A parte il fatto che non termovalorizzano un bel nulla ma bruciano ogni cosa rilasciando scorie da smaltire, e diossina e nanoparticelle da respirare. Oltre all’indifferenziato, infatti, bruciano tantissima plastica, che verrebbe utilizzata come CdR (Combustibile da Rifiuto), ovvero come carburante per migliorare la combustione delle frazioni più difficili” spiegò a fine giugno, Fabio Morreale, responsabile di Natura sicula.
Secondo Natura sicula, “piuttosto che metterci contro l’Unione Europea, che impone – spiega Fabio Morreale, responsabile di Natura sicula -sanzioni ai Comuni che non differenziano i rifiuti come dovrebbero, bisogna aumentare i controlli, sanzionare a tappeto gli sporcaccioni e i pigri, premiare chi differenzia bene, installare più fototrappole o appostarsi laddove ci sono microdiscariche che si riformano dopo soli 5 minuti”.
“E ancora, bisogna educare i cittadini colpendoli nel portafoglio. Appellarsi al solo senso civico non basta. Sono in molti che aspettano il giovedì per disfarsi di tutto, non solo dell’indifferenziato. Se non si comincerà a multarli, questi non si adegueranno mai al nuovo sistema di raccolta. Solo così l’indifferenziato diminuirà sostanzialmente” spiega Fabio Morreale, responsabile di Natura sicula.