Continua l’inchiesta della procura di Messina affidata alla Polizia stradale sulla stabilità ed eventuale pericolosità dei viadotti dell’autostrada Messina Palermo. Dopo vari sequestri e verifiche scattate nel tempo adesso un nuovo provvedimento è stato richiesto dalla procura, accordato dal Gip ed eseguito dalla polizia stradale di Messina.
Ventidue cavalcavia sequestrati, scattano limitazioni traffico
Sono ventidue i cavalcavia interessati dal decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ed eseguito dalla locale Sezione di Polizia Stradale.
Tutti sono ricadenti lungo l’autostrada A20, nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto. I cavalcavia sono stati affidati in custodia agli enti fruitori del piano viabile e sottoposti a limitazioni di traffico al fine di limitarne la capacità portante in attesa dei necessari interventi funzionali e delle operazioni di ripristino.
Quattro persone denunciate
Quattro le persone deferite in stato di libertà, ritenute responsabili del reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.
I precedenti dell’inchiesta
L’inchiesta è la naturale prosecuzione di altre indagini sui viadotti diq uella autostrada condotte dalla procura di Messina avvalendosi sempre della polizia stradale. Lo scorso 8 aprile il gip di Messina aveva disposto il sequestro di due cavalcavia della medesima autostrada A-20, Messina-Palermo, perché a rischio crollo. Dalle indagini, condotte dalla Procura della città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia, era emersa una diffusa corrosione delle armature e delle banchine di bordo che metterebbe in pericolo la stabilità delle strutture portanti con il rischio di crollo sulla sede autostradale sottostante.
Le consulenze tecniche
Le indagini in quel caso si erano avvalse della consulenza tecnica di docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Università. Gli accertamenti avevano evidenziato un degrado avanzato delle cosiddette “selle Gerber”, gli elementi che sopportano tutto il peso del viadotto che passa sull’autostrada e del suo traffico viario. Il degrado sarebbe imputabile alla cattiva manutenzione dei giunti che, consentendo infiltrazioni di acqua piovana, ha deteriorato il calcestruzzo di copriferro. La conseguenza è la diffusa corrosione delle armature e il degrado della banchine di bordo.
Il rischio
Lo stato delle strutture sarebbe stato di tale gravità da rischiare di far perdere l’appoggio delle travi della campata centrale con il rischio del crollo o comunque della caduta di calcinacci sui mezzi in transito. Il sequestro, deciso dal gip Valeria Curatolo, è stato eseguito in modo da non bloccare il traffico.
La limitazione al traffico e la demolizione
Allora venne disposta la circolazione su un’unica corsia centrale per entrambi i sensi di marcia, misura che consentiva di ridurre il peso che grava sui cavalcavia. A Venetico in seguito si decise la demolizione di un cavalcavia
La posizione del Consorzio Autostrade siciliane
Da autostrade siciliane arriva il commento all’inchiesta del D.G. Salvatore Minaldi “Com’è ormai noto, teniamo in grande considerazione il tema della sicurezza infrastrutturale di ponti, viadotti e cavalcavia; tanto è vero che tutte le strutture indicate nel sequestro, nessuna esclusa, sono interessate già da tempo o da interventi di manutenzione seguiti da esperti ingegneri strutturisti, o ancora da rilievi e indagini scientifiche, condotte tenendo in considerazione anche le linee guida fornite dal Ministero. L’indagine a tappeto avviata, che in verità interessa la totalità della nostra rete autostradale, ha già fornito i primi esiti a seguito dei quali, com’è noto, siamo intervenuti dove era necessario in modo celere e deciso. Nel dettaglio sono 21 le strutture oggetto di indagine, tutte attraversate da strade non di nostra competenza. Di queste 21, 17 sono attualmente oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, progettati da ingegneri e approvati secondo le normative vigenti. Per 3 sono in corso indagini strutturali approfondite sulla scorta delle segnalazioni rilasciate dai progettisti. Infine, su l’ultimo rimanente si è già intervenuto sulle selle di appoggio alle travi”.
La parola alla Regione
“Come già ribadito in altre occasioni, bene che la magistratura resti attenta alle vicende del Consorzio autostrade siciliane, ente che paga il prezzo di lunghi anni senza bussola con evidenti ricadute sui servizi ai cittadini. Oggi però proprio il raffronto con l’eredità del passato ci consente di apprezzare appieno l’inversione di tendenza che, sul piano gestionale e infrastrutturale, il governo Musumeci, ha pazientemente impostato e attuato” commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.
“Su 17 dei 22 cavalcavia dell’A20 posti sotto indagine, sono già in corso degli interventi di manutenzione. Su altri tre sono in corso indagini e carotaggi, mentre dei restanti due sovrappassi, il primo è un cavalcavia ferroviario su cui il Cas non può intervenire, e sul secondo sono stati già eseguiti lavori di messa in sicurezza degli appoggi. Sotto la vigilanza del governo Musumeci, dunque, monitoraggio e rilievi sono costanti per garantire la sicurezza di tutti e, del resto, in alcuni casi si già provveduto all’inevitabile demolizione di cavalcavia ammalorati, come a Spadafora e Venetico. Lasciamo dunque lavorare la Procura, ma è altresì opportuno sottolineare che, sul piano di sicurezza e manutenzione, la nuova governance del Cas, anche ai suoi più alti vertici dirigenziali, ha dato oggi prova di buona volontà e fattività. L’ente fornirà una relazione puntuale e tempestiva sulle condizioni strutturali e di sicurezza dei manufatti”.
Per il sindacato Filca Cisl infrastrutture in stato di abbandono
“Da tempo ormai denunciamo lo stato di totale abbandono in cui versano le infrastrutture in Sicilia e chiediamo che la manutenzione delle strade, viadotti, cavalcavia deve essere una priorità assoluta per garantire e tutelare l’incolumità dei cittadini o il rischio che si ripetano tragedie annunciate è dietro l’angolo” sostengono, però, in una nota congiunta, il segretario regionale della Filca Cisl Paolo D’Anca e quello di Messina, Pippo Famiano, commentando la notizia del sequestro dei ventidue viadotti sull’autostrada Palermo-Messina, da parte della procura di Barcellona. “Speriamo -aggiungono -che la magistratura e le forze dell’ordine facciano luce al più presto su quanto accaduto e che si individuino le responsabilità di chi viene meno al proprio dovere e mette continuamente a rischio la sicurezza dei cittadini. Un plauso va a chi ha condotto le indagini struttutali e ne ha ravvisato le incongruita’ rispetto alle linee normative e alle direttive del ministero e ci auguriamo che la stessa celerità d’intervento sia garantita per l’intera rete autostradale e si provvede subito a monitorare e recuperare le strade provinciali che ormai sono ridotte a delle trazzere e che hanno costretto molti comuni dell’entroterra all’isolamento”
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