Potrebbero equivalere a ben 10.000 animali le scaglie di pangolino sequestrate nelle scorse ore in Camerun.

Ben cinque tonnellate di resti epidermici del piccolo mammifero africano (altre specie vivono nel sud est asiatico) vittime dei trafficanti orientali che riforniscono di materia prima la medicina cosiddetta di tradizione.

Secondo quanto comunicato da Eagle Network, che raggruppa diverse ONG specializzate in Africa centro occidentale nella repressione di questi commerci, si tratterebbe di uno dei più grandi sequestri mai operati al mondo.

L’intervento di polizia, al quale hanno partecipato gli operatori di LAGA, che in Camerun rappresenta il network di associazioni, e dei funzionali del Ministero per la Fauna Selvatica e le Foreste, si è concluso con l’arresto di due presunti trafficanti cinesi. Un terzo sarebbe ancora ricercato.

Le scaglie, che erano state occultate all’interno di alcuni contenitori, sono state trovate nella città portuale di Douala, la capitale economica del paese. Sebbene l’ONG non ha diffuso il luogo di destinazione, appare quantomeno probabile potere presupporre di un porto cinese o quantomeno di un paese vicino. Recentemente nel porto di Hong Kong sono stati sequestrati ingenti quantitativi di scaglie di Pangolino, ma mai in simili quantità e per singola operazione.

Come è noto le attenzioni dei trafficanti dell’estremo oriente si sono rivolte ai paesi Africani pur di potere continuare ad importare di contrabbando i piccoli animali. Gli esemplari appartenenti alle specie del sud est asiatico, infatti, sono ormai fortemente diminuiti anche se continuano a rappresentare uno dei principali serbatoi naturali dai quali attingono i trafficanti. Dei pangolini, oltre che le scaglie, si utilizza la carne alla quale viene attribuito un improbabile potere afrodisiaco. Al grazioso mammifero i media dedicano, purtroppo, meno attenzione rispetto alle specie più note per essere vittime del bracconaggio. Rinoceronti ed elefanti, occupano infatti il palcoscenico principale, mentre moltissime altre vengono del tutto ignorate da giornali e network televisivi. Dai Pangolini, piuttosto che le tartarughe del Madagascar, in molte patiscono i danni del bracconaggio.

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