È indagato per omicidio volontario il carabiniere di 23 anni che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha sparato a Napoli contro un 15enne armato di una pistola (una replica senza il tappo rosso) che gli stava rapinando l’orologio mentre si trovava in auto.

Lo ha deciso la Procura del capoluogo campano. Il 15enne, Ugo Russo, nella foto, colpito alla testa e al torace, è deceduto in ospedale dove si è scatenata la rabbia dei familiari che hanno devastato il Pronto Soccorso. Il giovane si trovava a bordo di uno scooter con un 17enne, fermato con l’accusa di tentata rapina.

LA RICOSTRUZIONE DEL COMPLICE

Stando alla versione del complice di Russo, difeso dall’avvocato Mario Bruno, i due, mentre stavano viaggiando a bordo di uno scooter con targa clonata e già sottoposto a fermo amministrativo, hanno notato un’auto con a bordo un giovane con un’orologio di valore e hanno deciso di rapinarglielo. Alla guida dello scooter c’era il 17enne che si è avvicinato all’auto. Il 15enne è sceso poi dalla moto e, con in mano la pistola, si è avvicinato al finestrino lato guida, puntandola alla testa del guidatore e intimandogli di consegnare l’orologio.

Il 23enne, però – un carabiniere in servizio a Bologna, a Napoli in vacanza –  avrebbe finto di sfilarsi l’orologio, avrebbe preso la pistola e sparato un primo colpo che ha raggiunto Ugo Russo al torace. Il 15enne si sarebbe girato poi verso il complice e il carabiniere avrebbe sparato di nuovo, colpendolo una seconda volta, sempre stando a quanto riferito dal 17enne. Il militare, poi, avrebbe sparato ancora una volta verso il 17enne mentre Ugo era già a terra.

Si attendono, comunque, i risultati dell’esame autoptico, gli esami balistici ed eventuali immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona per chiarire al meglio quanto accaduto e per confermare o smentire la versione del 17enne.

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