16 marzo Sant’Eriberto di Colonia. Il 16 marzo si celebra in tutta la Chiesa cattolica la memoria liturgica di Sant’Eriberto di Colonia (Worms, 970 circa – Colonia, 16 marzo 1021). E’ stato un vescovo tedesco e cancelliere dell’imperatore Ottone III. Eriberto era già venorato come un santo durante la sua vita. Fu canonizzato da papa Gregorio VII, verso il 1074. Tra i suoi miracoli più noti è quello per cui fece terminare un periodo di siccità, e quindi viene interpellato dai fedeli per le piogge benefiche. Le sue reliquie sono conservate nella chiesa abbaziale a Deutz in un reliquiario d’oro, che ora è conservata nella chiesa parrocchiale di Neu-St.Heribert a Köln-Deutz.

16 marzo 1869 – In quel martedì viene brevettata la motocicletta. Un motore a vapore monocilindrico applicato tra la sella e la ruota posteriore di una bicicletta. Nacque così il Vélocipede à Grande Vitesse (o VGV), primo prototipo di motocicletta della storia, brevettato il 16 marzo del 1869 dall’ingegnere francese Louis Guillaume Perreaux. Alimentata ad alcool, petrolio o olio per lampade e con una velocità massima di 35 km/h, venne prodotta dallo stesso Perreaux in cinquemila esemplari nel 1871-72, al prezzo di tremila franchi. Oggi ne resta un unico esemplare, esposto al Musée de l’Île-de-France di Sceaux (Francia).

16 marzo 1978 – In quella data alle 9.02 del mattino, in via Fani all’incrocio con Via Stresa, nel quartiere Trionfale a Roma, un commando delle brigate rosse, composto da 19 elementi, rapisce il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e uccide i cinque componenti della scorta. Moro si stava recando in Parlamento per votare la fiducia al nuovo Governo, presieduto da Andreotti, e appoggiato anche dai comunisti. Iniziano così 55 giorni di prigionia per Aldo Moro e di angoscia per l’Italia intera. La maggioranza dei partiti italiani si schiera per la “fermezza” contro i brigatisti: nessuna trattativa, nessuna concessione alle BR. Il sequestro si concluderà tragicamente il 9 Maggio: una telefonata del brigatista Morucci avverte che il cadavere di Moro si trova nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in Via Caetani.

16 marzo 1926 –  In quel giorno si apre a Chieti il processo contro gli squadristi che hanno sequestrato e ucciso il deputato socialista Giacomo Matteotti: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo. A difenderli e’ Roberto Farinacci, segretario nazionale del Partito Fascista. Nel 1947 la Corte d’Assise di Roma restituì il processo nei confronti di Giunta, Rossi, Dumini, Viola, Poveromo, Malacria, Filippelli, Panzeri. Dumini, Viola e Poveromo furono condannati all’ergastolo (poi commutato in 30 anni di carcere), mentre per gli altri imputati ravvisò il non luogo a procedere a causa dell’amnistia. In nessuno dei tre processi venne mai accertata la responsabilità diretta di Mussolini, ma tutti coloro che sono stati riconosciuti implicati nell’omicidio furono esponenti o sostenitori del regime fascista.