3 settembre: si ricorda e si festeggia San Gregorio I, detto Magno. La Chiesa con molta ragione ha decorato questo santo Pontefice con il titolo di Grande, titolo che egli ha meritato con lo splendore delle sue azioni, con l’eccellenza delle sue virtù e dei suoi scritti. La sua vita segna una delle più belle pagine della storia sia ecclesiastica che civile. Per opera di questo Pontefice scomparvero i funesti residui di superstizione e di culto idolatrico, si dileguarono le eresie che, sebbene più volte sconfitte, tentavano tuttavia di infiltrarsi nella nuova vita dei popoli. Per le esperienze che San Gregorio aveva delle cose di mondo, intervenne egli stesso alla difesa di Roma assalita dai nemici, protesse le regioni d’Italia minacciate dalla guerra e mandò istruzioni agli ufficiali sprovvisti di direttive e abbandonati a se stessi dal governo centrale.

3 settembre 1950 – Nino Farina su Alfa Romeo 159 (F1) vince il primo campionato mondiale di Formula 1 della storia nel Gran Premio d’Italia a Monza

3 settembre 1976 – Programma Viking: La sonda Viking 2 atterra a Utopia Planitia, su Marte e scatta le prime foto ravvicinate a colori della superficie del pianeta

3 settembre 1982 – Muore a Palermo a seguito di un agguato mafioso il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel 1982 venne nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di Palermo e posto contemporaneamente in congedo dall’Arma. Il tentativo del governo era quello di ottenere contro Cosa Nostra gli stessi brillanti risultati ottenuti contro le Brigate Rosse. Dalla Chiesa inizialmente si dimostrò perplesso su tale nomina, ma poi venne convinto dal ministro Virginio Rognoni, che gli promise poteri fuori dall’ordinario per contrastare la guerra tra le cosche, che insanguinava l’isola. Alle ore 21.15 del 3 settembre 1982, la A112 sulla quale viaggiava il Prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il Prefetto e la moglie Emanuela Setti Carraro.

3 settembre 2004 – La strage di Beslan si conclude con la morte di circa 344 persone, principalmente bambini Strage di Beslan è il termine con cui ci si riferisce al massacro avvenuto fra il 1° e il 3 settembre 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, una repubblica autonoma nella regione del Caucaso nella federazione russa, dove un gruppo di 32 ribelli fondamentalisti islamici e separatisti ceceni[1] occupò l’edificio scolastico sequestrando circa 1200 persone fra adulti e bambini. Tre giorni dopo, quando le forze speciali russe fecero irruzione, fu l’inizio di un massacro che causò la morte di più di trecento persone, fra le quali 186 bambini, ed oltre 700 feriti.