Se a Catania cresce l’attesa per onorare la Santa Patrona, ad oltre mille chilometri dal capoluogo etneo c’è un paese di circa 7 mila anime, Sant’Agata Bolognese, che il 5 febbraio festeggerà la Santuzza.

Santuzza che, appunto, da’ proprio il nome a questo piccolo centro dell’Emilia Romagna assai noto per appassionati del settore automobilistico di lusso vista la presenza degli stabilimenti, c’è anche un museo, del brand della Lamborghini. 

La devozione e la tradizione non è neppure lontanamente paragonabile a quella catanese, tanto per essere chiari, e nel piccolo e caratteristico centro emiliano ne sono pienamente consapevoli.

Eppure, con grande senso di ospitalità, gentilezza ed altrettanta schietta allegria, tratto tipico della gente di questa fetta del Paese, tanto il sindaco non di sinistra (e qui è già una notizia), lo storico del luogo (appassionato di Sant’Agata), ed il responsabile comunale delle attività produttive, spiegano come anche a queste latitudini il 5 febbraio e’ sempre un giorno particolarmente sentito.

“Teniamo moltissimo a questa festa ed approfitto per salutare attraverso voi gli amici di Catania -esordisce il sindaco Giuseppe Vicinelli– In paese, ogni anno, per l’occasione organizziamo una fiera commerciale molto seguita mentre dal punto di vista religioso, quello più importante, si svolgeranno più messe e proprio quest’anno – anticipa- avremo anche la presenza dell’Arcivescovo di Modena che officerà la messa principale in onore di Sant’Agata per un momento veramente speciale”.

Lo storico Roberto Rinaldi invece ricorda come “sono diversi i dipinti presenti in paese raffiguranti proprio Sant’Agata. In chiesa – aggiunge- vi è poi una vera e propria tela seicentesca che raffigura la Santa con il vassoio e i propri seni posti sopra. Questo dipinto – fa sapere Rinaldi- è attribuito al pennello di Guido Reni anche se, piccola nota d’archivio, potrebbe anche esserci la mano, ma non è detto, di Elisabetta Sirani. Quindi anche le donne in pittura, direi alla cara Sant’Agata, non sono mai mancate”.

Infine, nota di colore e sapore in questo ipotetico gemellaggio che in nome di fede e devozione per la ‘Santuzza’ azzera le distanze del Paese, con il responsabile attività produttive del Comune, Andrea Traversi, che evidenzia come il 5 febbraio “e’ un’occasione per rilanciare l’enogastronomia locale con in primis la ‘brazadela tendra‘ (ciambella tenera) dolce tipico del luogo che si trova nelle vecchie ricette della ‘Petronilla’, antico libro gastronomico bolognese”.