6 gennaio l’Epifania. Il 6 gennaio si celebra in tutta la chiesa cattolica l’Epifania. E’ una festa cristiana celebrata dodici giorni dopo il Natale nelle chiese occidentali e orientali che seguono il calendario gregoriano, il 19 gennaio nelle chiese orientali che seguono il calendario giuliano. Il termine deriva dal greco antico, verbo ἐπιφαίνω, epifàino (che significa “mi rendo manifesto”), dal sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). Sin dai tempi di San Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla Natività di Gesù Cristo. Nelle Chiese cattolica ed Anglicana è una delle massime solennità celebrate, assieme alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l’Ascensione, ed è quindi istituita come festa di precetto. Nei Paesi in cui non è festività civile viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio.

6 gennaio 1412 – In quel nasceva a Domrémy-la-Pucelle, Giovanna d’Arco. Eroina nazionale francese, è a lei che si deve la riunificazione del paese transalpino durante la guerra dei cent’anni. Proclamata Santa nel 1920 da Papa Benedetto XV e patrona della Francia, la Pulzella di Orléans muore nel rogo allestito sulla piazza del mercato di Rouen il 30 maggio 1431.

6 gennaio 1912 –  In quella data viene esposta la “Teoria della deriva dei continenti”. A sostenerla fu il geologo, esploratore e meteorologo tedesco Alfred Wegener in un incontro al museo Senckenberg di Francoforte, una delle più geniali intuizioni scientifiche del XX secolo. Secondo lo studio centinaia di milioni di anni fa la Terra era formata da un unico continente, poi smembratosi in più parti andate alla deriva. La teoria aprì la strada alla geologia moderna.

6 gennaio 1980 – In quel giorno a Palermo, in via Libertà, il Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, viene raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco. Morirà mezz’ora più tardi in ospedale. Al termine di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, verranno condannati all’ergastolo, come mandanti della sua esecuzione, i boss della commissione di Cosa Nostra: Totò Riina, Michele Greco, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Francesco Madonia e Antonino Geraci, detto Nenè. L’inchiesta non riuscirà tuttavia a identificare i sicari né i mandanti esterni.