‘Sud non ti fare castrare dal potere criminale che ti vuole fermare: guastagli la festa abbassagli la cresta guarda la sua testa rotolare nella cesta libera la mente da ogni assurdo pregiudizio:È l’inizio della fine del supplizio’…Venticinque anni dopo ma ancora attuali. I versi, le parole ‘rappate’, dirette e senza sconto alcuno sono quelle di Frankie-hi nrg della sua ‘Fight da faida’.
A Casalecchio di Reno, a due passi da Bologna, invitato a parlare della sua oltre ventennale musica politicamente scorretta, il rapper di origine siciliane ma nato a Torino, parla di buon grado con BlogSicilia a proposito di mafia, partendo da quel maledetto 1992 sino a giorni nostri alla luce anche della recente morte del boss dei boss Totò Riina e delle sicule elezioni regionali da poco esaurite a colpi, anche, di impresentabili.
“Uno dei veri problemi della mafia- ha detto Frankie-hi nrg, pseudonimo di Francesco Di Gesù-e’ che resta nei vivi. Fosse una cosa orrenda che si estingue con i morti non sarebbe sicuramente migliore ma sarebbe meglio. Invece – ha aggiunto- purtroppo rimane nelle persone vive anche in quelle che non lo sono direttamente ma che inconsciamente sono parte di questo sistema di pensiero”.
Non solo mafia. Comunque. Il cantautore rap durante il suo intervento ha toccato diversi temi legati chiaramente alla sua amata materia musicale. In tal senso l’attenzione e’ puntata sulla sempre più lontana capacità della musica di trasmettere ‘voglia’ di far pensare.
A differenza di 20-25 anni fa, oggi, a torto o ragione, e’ sempre più difficile captare messaggi su grandi problematiche quali ad esempio razzismo, lavoro, giustizia sociale e forme di violenza. In nome del Dio mercato, insomma, la qualità ‘valoriale’ va sempre più a farsi benedire.
Meglio quindi restare su un livello medio (o mediocre?) come quando per non fare brutta figura e si va a cena da qualcuno, si porta il gelato alla vaniglia. Non si sbaglia mai con la vaniglia ma non si fa certo alcuna ‘differenza’.
Così, dai Fedez ai J-Ax, passando per Jovanotti (restando nel genere rap) e atterrando sui ‘talent’ che rispetto ai “vecchi concorsi musicali hanno sempre meno attinenza”, meglio restare ad un determinato livello ‘pop’ da consumare ‘in fretta’ senza troppo sperimentare per un ‘sano’ appiattimento dove chi emerge ormai lo deve quasi esclusivamente ai click su YouTube.
Interagendo infine con genitori (40-45 enni) e figli (7-10 anni) presenti in sala ed augurando ironicamente a quest’ultimi di pensare con la loro testa e di “suonare magari un po’ di punk”, Frankie-hi Nrg conclude il suo intervento auspicando che “tra 25 anni, grazie ad una maggiore consapevolezza generale sulle vere priorità, tutte le mafie saranno veramente sconfitte e magari si potrà mangiare un ottimo sushi vegano…”.
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