Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per l’accusa di falso in bilancio. Questo atto è scaturito dopo la trasmissione degli atti da parte dei PM partenopei, che hanno aperto un procedimento legato a presunte plusvalenze fittizie nell’ambito dell’acquisto dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille.
L’ingaggio di Osimhen
L’acquisto di Victor Osimhen è stato uno degli affari più chiacchierati nel mondo del calcio. Il prezzo per l’acquisto dell’attaccante nigeriano è stato fissato a 71 milioni di euro, una cifra considerevole. Tuttavia, le vendite di alcuni giocatori al Lille, come Palmieri (valutato 7 milioni), Manzi (4 milioni) e Liguori (4 milioni), hanno suscitato dubbi e interrogativi sul reale valore di queste transazioni.
Il sequestro delle carte e le perquisizioni
A giugno del 2022, su mandato dei pm partenopei, la Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro delle carte relative all’acquisto di Victor Osimhen dal Lille. Questa operazione è stata accompagnata da perquisizioni effettuate in diverse sedi, tra cui Castel Volturno, Roma e Francia. L’obiettivo era chiarire la dinamica delle transazioni e verificare se vi fossero elementi di falso in bilancio o plusvalenze fittizie.
La questione centrale dell’inchiesta riguarda la reale valutazione dei giocatori coinvolti nelle cessioni al Lille. Se queste valutazioni fossero state gonfiate al fine di creare plusvalenze fittizie, ciò potrebbe costituire un reato di falso in bilancio.
Le possibili conseguenze
L’iscrizione di Aurelio De Laurentiis nel registro degli indagati è un fatto di grande risonanza nel mondo del calcio. Se le accuse dovessero essere confermate, ci potrebbero essere gravi conseguenze sia per il presidente del Napoli che per il club stesso. In passato, casi simili hanno portato a sanzioni finanziarie e penalizzazioni sportive, con la possibilità di retrocessione in categorie inferiori.
La difesa di De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis ha difeso strenuamente la sua posizione, sottolineando la trasparenza delle operazioni e la buona fede del Napoli. Ha dichiarato che il club ha sempre operato nel rispetto delle regole e che è disposto a collaborare pienamente con le autorità per fare chiarezza su questa situazione.
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