Al Bano e Vittorio Sgarbi sono stati fischiati e insultati sul palco dell’Arena di Verona, durante una serata per celebrare la musica di Franco Battiato, il maestro siciliano scomparso lo scorso 18 maggio.

Il cantante pugliese e il critico d’arte, entrambi amici del compianto artista, erano saliti sul palco per un breve omaggio. Ma prima che abbiano potuto aprire bocca, sono stati fischiati.

Al Bano ha reagito così: “Vorrei dedicarvi un sonetto, vorrei dedicarvi una poesia, vorrei fare tante cose di quelle che avevo in mente di fare, ma la miglior cosa è che io me ne vada così come sono arrivato”. E Sgarbi, dopo avere salutato la sorella Elisabetta, ha augurato “di essere felici” a chi lo ha insultato.

Al Corriere della Sera, due giorni dopo il fattaccio, Al Bano ha affermato: “Io e Sgarbi eravamo ad Abano, c’era una manifestazione del personaggio dell’anno e mi hanno premiato. Terminata la serata Sgarbi mi dice: ‘Andiamo all’Arena di Verona che c’è anche mia sorella. Arriviamo, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi ci porta dietro le quinte. Io non sapevo nulla. Vittorio mi dice ‘Dai saliamo sul palco’. Entriamo e la gente urla ‘Fascisti, fascisti’. Mi son trovato in un girone dantesco. Mi chiedevo ‘sogno o son desto?’ A quel punto mi sono scusato e sono uscito”.

Per Al Bano è incomprensibile avere ricevuto l’insulto di fascista, dal momento che “mi sono sempre dichiarato apolitico”, sostenendo che “sono stati i cinque minuti più inutili della mia vita artistica”.

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