Altra morte sospetta in Russia. Una figura chiave della guerra di Vladimir Putin in Ucraina è stata trovata senza vita da un passante.
Si tratta di Marina Yankina, precipitata da un palazzo a San Pietroburgo, da un’altezza di circa 50 metri. Per gli inquirenti, la donna si è tolta la vita.
La 58enne era a capo del dipartimento di supporto finanziario del Ministero della Difesa per il Distretto Militare Occidentale, che è strettamente coinvolto nell’invasione. Marina Yankina svolgeva, infatti, un ruolo fondamentale nella gestione dei fondi per l’operazione militare speciale, come viene definita dal Cremlino.
Un’indagine preliminare ha concluso che la donna è precipitata dalla finestra di un appartamento al 16° piano dopo aver telefonato al suo ex marito e avergli detto che aveva intenzione di suicidarsi e di chiamare la polizia. Fonti russe sostengono che Marina Yankina aveva problemi di salute mentale.
Gli altri ‘suicidi’
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, pronta a compiere purtroppo un anno, ci sono stati vari decessi di personalità russe in circostanze misteriose, la maggioranza delle quali bollate come suicidio.
Solo la settimana scorsa un generale russo, di recente licenziato da Vladimir Putin, si è sparato alla testa: il 72enne Vladimir Makarov è stato trovato morto dalla moglie.
Poi, il 26 dicembre scorso, Pavel Antonov – il vice più ricco della Duma russa (il Parlamento) e critico di Putin – è morto in India dopo essere caduto dalla finestra di un hotel.
La scorsa estate, infine, il generale maggiore in pensione del Servizio Federale di Sicurezza Yevgeny Lobachev e il generale maggiore del Servizio di Intelligence Esterna Lev Sotskov sono stati trovati morti, anche in questi casi si sarebbero suicidati.
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