Stamattina, a Roma, un gruppo di ambientalisti, appartenenti a Ultima Generazione, ha imbrattato la facciata del Senato con la vernice di colore rosso.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della vigilanza che li hanno bloccati: la posizione dei cinque è al vaglio degli inquirenti. Indaga la Digos con l’aiuto dei militari dell’Arma.

Imbrattate, con l’ausilio di alcuni estintori, alcune finestre e il portone di palazzo Madama. In una nota il gruppo ha fatto sapere: “la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell’umanità”.

Ignazio La Russa, presidente del Senato: “Nessun alibi, nessuna giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni e che solo grazie al sangue freddo dei carabinieri non è trasceso in violenza. Il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un area di sicurezza attorno all’edificio. Ho convocato immediatamente per domani alle 15 il Consiglio di presidenza del Senato per ogni opportuna decisione”.

Su Twitter anche il commento del senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Chi vandalizza un palazzo delle Istituzioni pensando di difendere l’ambiente capisce poco. Chi giustifica i vandali che imbrattano dimostra di capire ancora meno”.

Infine, Enrico Borghi, senatore del Partito Democratico: “Imbrattatare le opere d’arte, rovinare i beni comuni, sporcare le sedi istituzionali (come oggi il Senato) non ha nulla a che vedere con l’espression