Gli USA ne sono certi: l’Iran sta per attaccare Israele. Già a partire da oggi, venerdì 12 aprile. John Kirby, Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha affermato: “Abbiamo presente di una minaccia molto pubblica che noi riteniamo molto credibile fatta dagli iraniani per potenziali attacchi contro Israele”.

Kirby ha proseguito: “Non posso dirvi che cosa il quadro di intelligence ci dice in termini di come potrebbe essere l’attacco, per misura, portata e scopo, a parte dire che stiamo prendendo seriamente la cosa”,  sottolineando che si tratta di una “minaccia realizzabile”.

A tal proposito, la CBS, citando due fonti USA, sostiene che l’attacco iraniano potrebbe includere più di 100 droni e decine di missili indirizzati a obiettivi militari all’interno dello stato ebraico. Le stesse fonti non hanno escluso che Teheran possa scegliere un’operazione su scala ridotta così da evitare un’escalation pericolosa per tutto il Medio Oriente (e non solo).

La risposta israeliana alle minacce

Anche lo Stato maggiore dell’esercito israeliano ritiene che l’attacco iraniano sia imminente, come risposta all’uccisione di membri significativi dei pasradan a Damasco. L’esercito, quindi, è in massima allerta: il Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha parlato con il Segretario della Difesa americano Lloyd Austin spiegandogli che “un attacco iraniano diretto richiederà un’adeguata risposta israeliana contro l’Iran”.

Sulla situazione è intervenuto il ministro degli Esteri e vicepremier italiano Antonio Tajani: “Stiamo insistendo anche noi con azioni diplomatiche affinche’ l’Iran non attacchi direttamente Israele, perché questo porterebbe a un’escalation in un’area dove già c’è una tensione molto forte. Ci auguriamo sempre che prevalga il buonsenso in questa delicata fase”.

Infine, tanti Paesi stanno chiedendo ai propri concittadini di non recarsi non solo in Iran e Israele ma anche in Libano e Cisgiordania fino a nuovo ordine, cioè Francia, Gran Bretagna, Canada, Australia e India.