Niente signore in pelliccia nel suo bar. Così ha deciso il titolare di un esercizio commerciale sito nel pieno centro cittadino di Monza. In bella vista, infatti, il cartello con una grande scritta: “In questo bar si rispettano gli animali “. Il tutto completato da una diagonale rossa posta sull’immagine di una pelliccia. Le signore impellicciate, insomma, non sono molto gradite.

Come era facile aspettarsi l’iniziativa ha scatenato molti commenti in alcuni casi polemici. Del resto, avrebbe dichiarato il proprietario del bar, non c’era intenzione di discriminare nessuno, ma solo provocare una reazione. Uno scopo, dunque, andato pienamente a segno visto che in molti, anche tra i media, si sono occupati dell’argomento. In tanti hanno applaudito all’iniziativa, altri hanno ritenuto esagerato il provvedimento adottato, mentre altri ancora hanno addidato il tutto come un buon espediente per farsi pubblicità.

Di certo, però, l’argomento pellicce è da sempre uno dei temi forti delle campagne animaliste che, in molti casi, hanno fatto ricorso a documentazioni filmate sui metodi di allevamento ed uccisione dei poveri animali. Volpi argentate, visoni, cincillà, tutti vengono uccisi (in genere con il gas o elettricità) per finire scuoiati ed “impellicciati”. Dunque, perchè meravigliarsi del fatto che una persa reagisca in tal maniera, ossia avvisando le evenutali signore in pelliccia che la loro presenza non è gradita?

Per l’ENPA di Monza, nella cui città si trova proprio il bar che ha esposto il divieto, al di la delle polemiche di chi ha visto nella cosa solo un modo per farsi pubblicità, l’episodio un segnale di sensibilità nei confronti degli animali e se anche solo qualcuno avrà provato a chiedersi come è stato ottenuto il “bel” visone che indossa o con quanta sofferenza vengono allevati e uccisi gli animali da pelliccia, allora sarà stato già un gran risultato.

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