Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, a pochi giorni dall’incarico di governo a Giorgia Meloni, sua alleata, ha affermato i “ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Però sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto, nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici”.
Queste parole dell’ex premier provengono da un audio pubblicato sul sito di LaPresse.
Ospite di Porta a Porta, a difendere Berlusconi è stato Ignazio La Russa, presidente del Senato, con queste parole: “Putin? Conosco Berlusconi, ha questi rapporti personali a cui vuole sempre tenere fede. Non è una novità assoluta ma al di là delle frasi in libertà, non pubbliche ma rivolte ai suoi ristretti, credo che alla fine non ci sia alcuna sbandata. Mi interrogherei piuttosto su chi fa uscire queste cose”.
Duro l’attacco di Laura Boldrini del Partito Democratico che, a Otto e Mezzo, su La7, ha detto: “Quello di Berlusconi è stato uno spettacolo indegno, non rispettoso del Capo dello Stato, che ha il compito di annunciare il governo. Non c’è stata nessuna sobrietà. E poi trovo molto preoccupante che Berlusconi rivendichi la sua amicizia con Putin: a che titolo lo fa? Penso poi a Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera, che andò in Crimea nel 2014 per sostenere il referendum. Mi chiedo dunque, dove ci stanno portando? Perché rischiamo di spostare l’asse dell’Italia”.
Infine, Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, su Zapping ha tenuto a precisare: “È opportuno precisare che la posizione di Giorgia Meloni e del futuro governo sarà di solidarietà con il popolo ucraino aggredito da Putin. L’Italia è e resterà nel solco dell’Unione europea e dell’alleanza atlantica. Berlusconi, come tutti, ha avuto rapporti con Putin per provare ad avvicinarlo alle democrazie liberali. Ma quella fase storica è finita quando Putin ha deciso di invadere l’Ucraina con i carri armati. Ora il solco è incolmabile”.
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