La Bielorussia non esclude che il missile ucraino caduto ieri, giovedì 29 dicembre, sul proprio territorio possa essere stata una provocazione di Kiev. Lo ha affermato il capo del dipartimento delle Forze missilistiche antiaeree del ministero della Difesa bielorusso, Kirill Kazantsev.

Secondo Kazantsev, Minsk sta valutando due versioni dell’accaduto: “Lancio involontario del missile filoguidato antiaereo”, causato da calcoli sbagliati o malfunzionamento del missile, oppure “una provocazione deliberata delle forze armate ucraine”.

Ma Aleksandr Volfovic, segretario generale del Consiglio di sicurezza bielorusso, sostiene che sia poco probabile che il missile ucraino sia stato un’incidente: “Alla parte ucraina non basta la guerra sul proprio territorio. Un esempio di questo è il recente incidente con la distruzione del missile ucraino S-300. Ma è poco probabile che sia finito da noi per caso. Apparentemente, qui è stato realizzato il piano di qualcuno”. Sempre Volfovic, poi, non ha escluso che il gruppo congiunto delle truppe di Mosca e Minsk possa aumentare a seconda della situazione.

A proposito degli attacchi russi di ieri sull’Ucraina, il ministero della Difesa russo ha affermato che sono stati raggiunti tutti gli obiettivi prefissati. Il ministero ha spiegato che le forze armate russe “hanno lanciato un attacco massiccio, utilizzando armamenti aerei e marittimi a lungo raggio ad alta precisione, al centro di controllo militare e alle strutture energetiche che hanno assicurato il funzionamento dell’esercito ucraino”.

Gli attacchi hanno interrotto il traffico ferroviario, bloccando la consegna di “armamenti di fabbricazione straniera” alle forze armate ucraine.

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