Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, ha incolpato l’Ucraina per avere provocato l’invasione della Russia dello scorso anno e ha insistito sul fatto di guidare “una nazione pacifica”, nonostante abbia permesso che il suo territorio sia usato come base di partenza per soldati, veicoli militari e missili russi.

Tuttavia, come riportato dal Washington Post, pare che Lukashenko voglia ancora resistere alle pressioni di Mosca per una partecipazione attiva al conflitto, avvertendo che invierà truppe bielorusse in Ucraina solo se il suo Paese fosse attaccato dall’esercito di Kiev.

Lukashenko, 68 anni, parlando alla stampa, ha affermato: “Siamo pronti a combattere insieme ai russi dal territorio della Bielorussia solo in un caso: se un soldato mette piede qui per uccidere il nostro popolo”. Quindi, “se l’Ucraina dovesse commettere aggressioni contro la Bielorussia, la risposta sarà immediata”.

“Invito Biden a Minsk per porre fine alla guerra”

La conferenza stampa si è svolta un giorno prima dell’incontro tra Lukashenko e il presidente russo Vladimir Putin, che si svolgerà a Mosca e tali dichiarazioni potrebbero essere state strategicamente studiate per modificare le aspettative e prevenire una richiesta di schieramento delle truppe bielorusse in Ucraina.

Il presidente bielorusso ha anche invitato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Minsk, riferisce BelTA. Lukashenko si è chiesto perché Biden vada in Polonia e non in Bielorussia. Anche il presidente russo Vladimir Putin sarà in viaggio in Bielorussia. “Anche Putin si reca a Minsk, e noi tre ci incontriamo qui: due ‘aggressori’ e il presidente ‘pacifico’. Perché no?” Lukashenko ha concluso: “Se vuole porre fine alla guerra, gli diamo il benvenuto”.

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