• Una bambina di 7 anni è stata uccisa in Myanmar, l’ex Birmania.
  • La piccola Khin Myo Chit è stata uccisa dalle forze militari.

In Myanmar, l’ex Birmania, una bambina di 7 anni è stata uccisa a colpi di arma da fuoco: è la vittima più giovane della repressione seguita al colpo di stato militare del mese scorso. Lo scrive la BBC.

La famiglia di Khin Myo Chit ha detto alla BBC che la piccola è stata uccisa dalla dalla polizia mentre correva verso il padre durante una perquisizione in casa, nella città di Mandalay. L’esercito, infatti, ha aumentato l’uso della forza mentre continuano le proteste.

Save The Children ha riportato che più di 20 bambini sono stati uccisi durante la rivolta. In totale, i militari sostengono che il bilancio totale delle vittime è di 164 ma l’Associazione di Assistenza per i Prigionieri Politivi (AAPP) dice che a morire sono stati 261.

Ieri, martedì 23 marzo, i militari hanno espresso tristezza per la morte dei manifestanti, accusandoli di avere portato anarchia e violenza nel Paese. Le forze di sicurezza, però, come sempre riportato dalla BBC, hanno sparato contro i manifestanti e ci sono varie testimonianze secondo cui molte persone vengono picchiate dai militari durante i blitz per arrestare gli attivisti.

La sorella maggiore di Khin Myo Chit ha raccontato alla BBC che gli agenti di polizia hanno perquisito tutte le case a Mandalay: «Hanno preso a calci la porta di casa nostra – ha raccontato la 25enne May Thu Sumaya – quando la porta è stata aperta, hanno chiesto a mio padre se ci fossero altre persone in casa». Il genitore ha detto di no e non è stato creduto, per cui i poliziotti hanno cominciato a perquisire la casa. La bimba, a quel punto, è corsa dal padre per sedersi sulle sue ginocchia e le forze dell’ordine l’hanno uccisa.