Più di 500 uccelli liberati, 10 bracconieri denunciati, 147 siti di uccellagione attivi, 358 reti rimosse e 323 limesticks (bastoncini cosparsi di colla) eliminati.
Per capire l’entità del bracconaggio a Cipro basta pensare che in due soli giorni i volontari del CABS, lo speciale Nucleo di volontari antibracconaggio, ha distrutto 274 reti da uccellagione in un’area di certo molto particolare. Non un punto qualsiasi ma addirittura all’interno della base ove ricade la giurisdizione britannica.
Ovviamente non poteva mancare la reazione dei bracconieri che si è concretizzata nelle scorse ore con un violento speronamento in di una autovettura dei volontari. Secondo questi ultimi l’autore del violento gesto sarebbe una sorta di boss mafioso leader degli uccellatori.
I volontari si trovavano nel cuore della notte su un sito ove erano state piazzate ben 11 reti. Un luogo che si dice essere sotto il diretto controllo di una famiglia del posto. Proprio mentre i volontari si apprestavano a liberare gli uccelli rimasti intrappolati, un automobile arriva sulla strada sterrata andandosi a schiantare contro la vettura degli operatori del CABS. Per ben tre volte viene provocato l’impatto. A bordo, asserisce il CABS, c’è un uomo con un passamontagna. I volontari tentano di ripartire, ma l’auto accelerando cerca di capovolgere il mezzo degli operatori antibracconaggio.
Dure le accuse per la vigilanza della base Britannica. La scena sembra non avere procurato alcuna reazione.
I volontari riescono poi a mettere in moto tentando così di guadagnare la base della polizia. Sul loro fianco, però, l’auto dell’assalitore continua a speronare, ruscendo infine a fare uscire fuori strada il mezzo dei volontari che riescono, nonostante tutto, a raggiungere la base della polizia.
Secondo quanto asserito dal CABS la targa del mezzo aggressore lascerebbe spazio a pochi dubbi. Apparterrebbe, infatti, a noto personaggio del distretto est di Cipro, re dei trappolatori. A quanto sembra, però, è un intoccabile nonostante il CABS ha più volte segnalato le sue 30 reti centinaia di volte.
Nelle scorse ore il CABS ha formalizzato la denuncia. Putroppo non è la prima volta che i volontari, tra cui alcuni italiani, sono stati aggrediti dai bracconieri ciprioti evidentemente certi, grazie al clima di complicità, di poterla fare franca.
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