Una sorta di  “safari”. Così la Polizia Provinciale di Bologna ha definito quanto scoperto domenica a Casalecchio di Reno.

Il tutto è avvenuto all’interno di “Fondo Chiuso”, ossia un fondo dove il proprietario, tra l’altro, chiede l’interdizione dell’attività venatoria. Ed invece cacciatori provenienti dalla zona Alpi del Piemonte, avevano organizzato una battuta di caccia. Un capriolo, riferisce sempre la Polizia Provinciale, era stato abbattuto ed un secondo, a poca distanza, aveva cercato di scappare dei cacciatori. La ferita mortale riportata, non lasciava però scampo al povero animale. Gli agenti hanno sequestrato le due carcasse di capriolo, tre fucili, tre carabine di precisione ed un coltello ed hanno elevato ai bracconieri sanzioni per quasi 5.000 euro.

Il secondo fatto è invece avvenuto lunedì all’interno dell’Oasi del Contrafforte Pliocenico, zona ad alto pregio naturalistico. Il personale del distaccamento di Monzuno ha individuato un bracconiere di Bologna che avrebbe utilizzato dei fabbricati sia per celarsi nello sparo che per squartare successivamente indisturbato gli animali. Per rendere più efficace la sua azione avrebbe inoltre utilizzato una carabina di precisione su cui aveva montato un visore notturno ed un puntatore a raggio laser. Strumenti, spiega sempre la Polizia Provinciale, di fatto usati dai cecchini dei reparti speciali degli eserciti in zone di guerra.

Gli agenti della Polizia provinciale hanno infine provveduto al sequestro del cinghiale appena abbattuto oltre che alla carabina di precisione. Un soggetto è stato poi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bologna.
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