I ribelli siriani hanno preso il controllo di Damasco, segnando un momento cruciale nella guerra civile. Fonti di sicurezza riferiscono che i ribelli hanno conquistato i principali centri di potere, tra cui il palazzo Presidenziale nel quartiere Malki, la sede della Tv di Stato, l’aeroporto internazionale e il carcere di Sednaya. Le principali arterie della capitale sono sotto il controllo delle milizie antigovernative, con la popolazione che manifesta il proprio sostegno scendendo in strada e intonando slogan contro Bashar al-Assad.
Il destino incerto di Bashar al-Assad
Fonti di sicurezza riportano che Bashar al-Assad avrebbe lasciato Damasco a bordo di un Ilyushin-76 diretto verso una base russa in Siria, per poi rifugiarsi a Mosca. Tuttavia, due fonti siriane rilanciano un’altra ipotesi drammatica: Assad potrebbe essere rimasto vittima di un incidente aereo. La sua scomparsa rappresenterebbe un ulteriore colpo al regime ormai disgregato.
Fuga di massa verso l’Iraq
La caduta del regime ha innescato una fuga di massa. Migliaia di soldati siriani, funzionari e civili hanno attraversato il confine iracheno per mettersi in salvo. Secondo Al-Jazeera, ai 2.000 militari che si erano rifugiati in Iraq, si sono aggiunti centinaia di civili, alcuni dei quali hanno ricevuto cure mediche. Lungo il confine si stanno allestendo campi per accogliere i profughi, mentre altri hanno trovato riparo in abitazioni private. Le forze armate irachene sono state coinvolte in scontri con i miliziani siriani, segnalando l’estensione della crisi ai paesi vicini.
Simboli del regime abbattuti
In un atto altamente simbolico, la folla ha abbattuto a Damasco la statua di Hafez al-Assad, padre di Bashar, che aveva governato la Siria dal 1971 fino alla sua morte. Questo gesto sancisce la fine di un’epoca dominata dalla famiglia Assad e rappresenta la vittoria simbolica dei ribelli.
Tv di Stato: messaggi di vittoria e proclamazione della caduta del regime
La Tv di Stato siriana ha trasmesso un messaggio inequivocabile: “Vittoria della grande rivoluzione siriana e caduta del criminale regime di Assad”. Un video mostra una persona leggere un proclama dalla “Sala operativa della conquista di Damasco”, dichiarando la fine del regime. Lo sfondo rosso del messaggio televisivo simboleggia la svolta epocale nel conflitto.
La risposta internazionale: Italia in azione
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato una riunione urgente presso l’Unità di crisi della Farnesina. “L’ingresso dei miliziani a Damasco e la dissoluzione del regime di Bashar al-Assad comportano la necessità di una reazione immediata”, si legge in una nota ufficiale. Tajani sta coordinando piani d’azione con i governi alleati e altre amministrazioni italiane per proteggere i cittadini italiani ancora presenti in Siria.






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