Walter Schiavone, il figlio secondogenito del capo del clan dei Casalesi Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, ha cominciato a collaborare con la giustizia, in particolare con la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, a cui avrebbe reso già due interrogatori.

Ciò è emerso ieri, giovedì 25 novembre, al tribunale del capoluogo campano nel corso dell’udienza preliminare dell’indagine anticamorra relativa al controllo da parte del clan del business della distribuzione di prodotti caseari, come la mozzarella di bufala, nel Casertano. Un’inchiesta per cui Walter Schiavone è stato arrestato lo scorso 10 giugno.

Il figlio del boss, già prima di comminciare la collaborazione, era entrato nel programma di protezione per via del pentimento del fratello Nicola, primogenito di Sandokan, cambiando avvocato. Ora, infatti, è difeso da Domenico Esposito. Secondo la DDA di Napoli, dopo l’arresto di Nicola nel 2010, il clan sarebbe stato gestito proprio da Walter che, in alcuni processi precedenti alla collaborazione, aveva già ammesso di aver fatto parte del clan, sebbene negli anni 2013 e 2014.

Gli altri tre figli di Sandokan, Ivanohe, Libero Emanuele e Carmine, non hanno seguito l’esempio del fratello.

La prossima udienza del processo si terrà il 17 dicembre.