Da martedì 8 dicembre, seppur in via sperimentale, avrà inizio il ‘cashback‘, ovvero la possibilità per chi usa bancomat, carte di credito e app per i pagamenti digitali di ottenere il 10% del rimborso sui propri acquisti due volte l’anno.

Nel dettaglio, ogni rimborso potrà avere un limite di 150 euro a transazione (quindi, si potrà ottenere un massimo di 15 euro per ogni operazione anche se si compra un bene o un servizio superiore a quella cifra) e, per concorrere al cashback, bisognerà almeno avere effettuato 50 operazioni nel semestre di riferimento.

Il massimale di spesa semestrale su cui sarà conteggiato il cashback è di 1.500 euro. Non è prevista, invece, una soglia minima di spesa.

Per accedere al rimborso occorre registrare il proprio Iban, la propria carta di credito e il codice fiscale o sull’APP IO – quella che riguarda la Pubblica Amministrazione – o presso il proprio istituto bancario. Dopodiché basterà effettuare gli acquisti con la moneta elettronica e ogni pagamento sarà registrato nel sistema e associato al codice e alle carte pre – registrate.

Attenzione, però, il cashback vale soltanto per gli acquisti nei negozi fisici e non online, dal momento che l’obiettivo è ridurre l’uso del contante. I rimborsi, poi, non sono assoggettati al prelievo erariale e non contribuiscono alla soglia del reddito.

Quindi, nel 2021 ci saranno due rimborsi (da 150 euro l’uno, quindi 300 in totale) e nel 2022 ne è previsto un altro (sempre da 150). Per quest’operazione, il Governo ha pianificato 1,75 miliardi di euro per il 2021 e 3 miliardi per l’anno successivo.

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