Una profonda ferita al collo. Questo era possibile vedere nel manto del povero cane Elia, trovato dai volontari dell’associazione Legalo al Cuore Onlus nei pressi di Aquaviva delle Fonti, in provincia di Bari. Un buco, quasi un cratere che si apre nella parte inferiore del collo.

L’aspetto particolarmente abbattuto del cane aveva ieri creato sospetto e per questo si era deciso di dare un’occhiata più approfondita.

La scoperta della ferita determinava il ricovero presso un ambulatorio veterinario dove è stato subito eseguito un esame radiografio che ha svelato la realtà dei fatti. Nel collo del povero Elia vi sono conficcati quattro pallini di piombo. Tutti molto ravvicinati e pericolosamente vicini sia alle vertebre che ad importanti vasi sanguigni. Elia, cioè, è vivo per miracolo.

Il fatto che i proiettili siano così vicini lascia supporre che chi ha sparato lo abbia fatto da una distanza ravvicinata. Non si riesce infatti a capire come sia possibile esplodere da non vicino il colpo d’arma da fuoco, con i quattro pallini  conficcati nella stessa sede. “Purtroppo – ha affermato Patrizia Buonadonna, presidente di Legalo al Cuore Onlus – ci siamo imbattuti in altri episodi di crudeltà. Abbiamo trovato cani maltrattati dall’uomo ed ai quali abbiamo sempre cercato di dare una speranza anche a seguito di grandi sacrifici”.

Legalo al Cuore Onlus rivolge un appello alle persone di buoncuore, nella speranza che le spese per il povero Elia vengano sostenute fino alla completa guarigione. Bisognerà poi pensare all’adozione. Intanto il cane color miele è nel lettino della sala operatoria. Il Veterinario sta tentando di estrarre tutti e quattro i pallini di piombo.

Purtroppo la legge che dovrebbe proteggere gli animali da maltrattamenti ed uccisioni (189/04), punisce in maniera molto blanda i responsabili di tali condotte. Già nel caso più grave, ovvero di flagranza, non si può procedere all’arresto. A condanna definitivia, inoltre, non è possibile (al di là delle previsioni di reclusione, sia nel caso di maltrattamento che di morte di animali) stabilire una minima limitazione della libertà personale. Le pene reclusive dettate dalla legge 189/04, infatti, sono ben al di sotto della soglia minima stabilita per tali restrizioni. I casi più gravi finora conclusi con la condanna in Italia, riportano una multa prossima ai 10.000 euro. La multa è la sanzione pecuniaria dei reati delitti.

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