Per portarli in salvo sono intervenuti direttamente alcuni monaci buddisti che hanno provveduto a salvare un intero carico di cani destinati al macello.
I fatti sono avvenuti nella città di Changchun, nel nord est della Cina. Una vicenda tribolata, come molte ne sono capitate negli ultimi anni. Il camion, infatti, era stato intercettato dagli animalisti cinesi che, in un primo momento, erano riusciti a bloccarlo. Prima dell’arrivo della polizia, però, il trasportatore si era dato alla fuga finchè, nuovamente bloccato, era stato al centro di una lunga contrattazione. Nel frattempo veniva richiesta la documentazione che dovrebbe accompagnare questi carichi. In alcune regioni della Cina, infatti, la macellazione di cani e di gatti è consentita al pari di quella di agnelli, vitelli a maiali, ma gli animali devono viaggiare con le autorizzazioni sanitarie, tra le quali quelle relative alla quarantena per la profilassi anti rabbica oltre che ad una regolare provenienza.
Solo in questo caso può avvenire il sequestro e la consegna alle organizzazioni di protezione animale cinesi.
Le cose stavano andando per le lunghe ed alla fine i Monaci, intervenuti sul posto, hanno deciso di acquistare tutti i cani per un prezzo equivalente a circa 10.000 euro. Verrano ora trasferiti presso un rifugio gestito dagli stessi Monaci.
A riportare la notizia è stata l’ONG Britannica Guardians of Chinese Animal Protection che lavora in partnership con alcune associazioni cinesi. Più volte, in diverse parti del mondo, anche sotto la spinta delle stesse associazioni cinesi, si sono levate proteste per l’uccisione dei cani ad uso alimentare. Un’abitudine, in realtà esistente in più paesi del mondo tra cui alcuni del sud est asiatico, come nel caso del Vietnam. Anche in questo caso si sono levate le proteste di cultori delle tradizioni locali che hanno rivendicato il diritto di poter mangiare i cani così come in altre parti del mondo avviene per diverse specie di animali.
Nel caso di Changchun, i Monaci si accompagnavano con alcuni libri di preghiere.
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