Perseguire e punire le forme di sostegno offerte dalle mafie ai gruppi terroristici.

A prevederlo, una disposizione inserita, su iniziativa dell’eurodeputata di Socialists&Democratics Caterina Chinnici, nel progetto di direttiva per la lotta al terrorismo approvato ieri sera a Strasburgo, a larga maggioranza, dalla commissione Libe (Giustizia e Affari interni) del Parlamento Europeo.

Nel mirino soprattutto i rapporti economici e di finanziamento, “la cui esistenza è ormai dimostrata da alcuni dati”, sottolinea l’europarlamentare siciliana.

“Per elevare il livello di sicurezza all’interno dell’Unione – aggiunge Caterina Chinnici, relatrice del rapporto per conto del gruppo S&D – è indispensabile, fra l’altro, che gli stati membri garantiscano la punibilità di questo genere di fattispecie, e così stabilisce la previsione normativa da me proposta e poi accolta nel testo attraverso un emendamento di compromesso”.

Altre disposizioni, inserite nel testo sempre su proposta di Caterina Chinnici, stabiliscono che per le indagini e le azioni penali su reati di terrorismo, o su reati connessi ad attività o gruppi terroristici, i paesi membri dovranno adottare, in conformità alla legislazione nazionale, le misure necessarie affinché le autorità di contrasto possano utilizzare strumenti investigativi efficaci come quelli impiegati nella lotta contro la criminalità organizzata o altri reati gravi.

Il testo del progetto di direttiva, destinato a sostituire la decisione-quadro approvata dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2002, afferma anche l’obbligo degli stati membri di perseguire penalmente le varie forme di reclutamento utilizzate dalle organizzazioni terroristiche, incluse quelle via web, e i viaggi a scopo di terrorismo.

“Questo documento è una prima risposta concreta – commenta Caterina Chinnici – al problema della radicalizzazione, al fenomeno dei foreign fighters e, in generale, alla minaccia terroristica, sulla quale, come emerso da un recente report, l’82% dei cittadini europei vuole un’azione incisiva da parte dell’Unione. E lo considero anche un buon punto di equilibrio tra azione di contrasto e salvaguardia delle libertà e dei diritti fondamentali, prezioso patrimonio della nostra civiltà”.

Adesso il testo passa alla fase dei triloghi interistituzionali tra Parlamento (sempre ieri sera la commissione Libe ha conferito il mandato negoziale), Consiglio e Commissione Europea. Poi andrà al voto definitivo in plenaria.

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