«Sia più prudente quando parla agli italiani, lei ha detto 11 volte ‘noi consentiamo’, nel campo delle libertà costituzionali il Presidente del Consiglio non consente, perché le libertà costituzionali vengono prima di lei. Lei non consente la libertà, lei la riconosce. Rivendico di aver contribuito a creare un altro governo quando il senatore Salvini ha chiesto pieni poteri, non li abbiamo negati a lui per darli ad altri. È un fatto costituzionale che dobbiamo difendere».

Così Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, intervenendo al Senato dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte. Il politico toscano ha aggiunto: «Da due mesi 60 milioni di italiani sono comprensibilmente in un regime che ricorda lo stato degli arresti domiciliari per una emergenza sanitaria, la politica ha il compito di dire parole di chiarezza e forza. Non usciremo da questa dinamica con un paternalismo populista o con una visione priva di politica».

Renzi ha poi affermato che: «Non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica. Questo paese ha già avuto momenti in cui ha abdicato a questa responsabilità, l’ha fatto nel 1992, l’ha fatto 10 anni fa con i tecnici, oggi non possiamo chiedere a un virologo di come combattere la disoccupazione. Tocca alla politica affrontare la nuova divisione: quella tra garantiti e non garantiti, chi ha la certezza di arrivare alla fine del mese ha la certezza di poter affrontare questa crisi, poi ci sono persone che stanno piangendo la notte. Ho l’impressione che non stiamo mettendo in atto tutti gli strumenti».

Infine, l’ultimatum di Renzi: «Si può stare a inseguire le dirette Facebook oppure si può cercare di fare le statistiche per cui crescono i disoccupati, vorrei desse un dato in più ai dati Istat che ai sondaggi, che avesse il coraggio di dire che di fronte all’emergenza occupazionale e alla carneficina che si prospetta occorre uno sforzo di tutti. Se lei ci vorrà al suo fianco noi ci saremo a condizione di fare le cose che servono agli italiani, se dobbiamo essere su un crinale populista che dice alla gente ciò che piace sentire, noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia Viva, se sceglierà la strada della politica l’aspetteremo lì».

 

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