Si è conclusa con una fumata nera la settima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica.

Sono stati 387 i voti ottenuti da Sergio Mattarella. A Carlo Nordio, candidato da Fratelli d’Italia, sono andati 64 voti mentre il pm Nino Di Matteo ha avuto 40 voti. 10 voti sono andati a Casini, 8 a Belloni, 6 a Manconi, 4 Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo. Le schede bianche sono state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9. I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380.

I giochi, però, sono ormai fatti. Alle 15.30 i capigruppo di Senato e Camera della maggioranza si recheranno al Quirinale per incontrare il Capo dello Stato e chiedere così di accettare la rielezione. L’ottavo scrutinio avrà inizio un’ora dopo, alle 16.30, alla fine del quale ci sarà la proclamazione del politico siciliano.

Per il Partito Democratico, come detto dai capigruppo alla Camera e al Senato Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, “l’intesa sulla rielezione del presidente Mattarella sancisce un fatto di eccezionale rilievo per il Paese. Assicuriamo stabilità e continuità all’azione di governo e viene confermato l’impegno che il Paese sta compiendo per consolidare la ripresa economica e proseguire l’azione di contrasto alla pandemia. Siamo felici di aver svolto un’azione decisiva, agendo in modo determinato e unitario, per il raggiungimento di questo risultato”.

Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 Stelle, ai cronisti ha detto: “Oggi, durante la riunione di maggioranza, ho chiesto se ci fossero ostacoli a questo percorso che avrebbe introdotto elementi di vera innovazione, di qualità, non formale. In realtà abbiamo dovuto convenire che non c’erano queste premesse e felicemente abbiamo preso atto che l’opzione che avevamo sempre messo sul tavolo, noi come M5S, non eravamo più soli e si è trovata una ampia condivisione. Ecco perché i capigruppo andranno dal presidente Mattarella, perché a questo punto c’è la disponibilità nostra ad annunciare il voto dei nostri grandi elettori, perché è un’opzione che diventi realtà. Mattarella è il garante di tutti, una persona di alto profilo, super partes e autorevole”.

Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, davanti a Montecitorio ha detto: “Mattarella è una garanzia per il nostro paese. Anche se lui aveva detto più volte che non voleva rimanere al Quirinale, il voto che arriverà a sostegno della sua candidatura sarà molto ampio e mi auguro che possa continuare a fare il Presidente della Repubblica per altri sette anni”.

Critica, invece, la posizione di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: “Sarei stupita se Mattarella accettasse di essere rieletto presidente della Repubblica dopo aver fermamente e ripetutamente respinto questa ipotesi. Anche perché sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non può diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione. In ogni caso Fratelli d’Italia non asseconderà questa scelta che non appare fatta nell’interesse dell’Italia, ma piuttosto per molto più bassi calcoli di opportunità. I partiti hanno scelto di tirare a campare, barattando di fatto sette anni di presidenza della Repubblica in cambio di sette mesi in più di governo e di legislatura. Ancora una volta il Parlamento dimostra di non essere all’altezza degli italiani che dovrebbe rappresentare. Da domani Fratelli d’Italia moltiplicherà i suoi sforzi per una riforma presidenziale della nostra Repubblica e per ribadire che la sovranità appartiene al popolo, non agli intrighi di Palazzo”.

Infine, si sta parlando delle dimissioni di Giancarlo Giorgetti come ministro: il leghista ha lavorato per l’elezione di Mario Draghi.

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