• Maria Elena Boschi: «L’incarico a Mario Draghi è la cosa giusta».
  • Il capogruppo di IV alla Camera: «Difficile dire no all’appello di Mattarella».
  • Boschi ha anche approfondito il rapporto tra PD e IV.

Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, intervistata dal Messaggero, ha affermato: «Il nostro obiettivo era semplicemente dar vita a un governo migliore di quello uscente. Credo che ci siamo riusciti e che nessuno possa più far polemica sull’opportunità della crisi. Abbiamo fin dall’inizio espresso a Mattarella la nostra disponibilità a sostenere un governo nato da una sua eventuale iniziativa. E a maggior ragione con l’incarico a Draghi pensiamo sia la cosa giusta».

A proposito, poi, della possibilità di entrare come ministro nel Conte Ter, Boschi ha detto: «La verità è che ho fatto un passo indietro io, d’accordo con Matteo Renzi. Non avevo e non ho mai chiesto nulla. Dato che il mio nome rischiava di essere usato come pretesto da qualcuno, ho preferito togliere alibi. Del resto questo era stato lo stile anche di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. Ma evidentemente non di Azzolina, Bonafede e di altri».

Poi, a proposito di quanto farà il centrodestra con Mario Draghi, Boschi ha dichiarato: «Mi pare prematuro sapere cosa faranno FI e Lega. Di sicuro sono in forte difficoltà a dire no all’appello di Mattarella e a una figura come Mario Draghi in un simile momento. Ciò detto, il governo che nascerà sarà un governo istituzionale per rispondere ai bisogni del Paese, non una nuova coalizione politica. C’è un allarme per la situazione della pandemia e per l’utilizzo delle risorse europee: utilizziamo questo periodo per lavorare nell’interesse dell’Italia, non per costruire nuovi poli».

E il rapporto tra Partito Democratico e Italia Viva? «In molte regioni e comuni – ha detto l’esponente del partito fondato da Renzi – stiamo governando insieme, a cominciare da Firenze e la Toscana. Non credo che i sindaci vorranno rompere le coalizioni solo perché lo chiede Goffredo Bettini. Più che le future alleanze elettorali, mi preoccupa che ci sia presto un governo capace di varare un piano vaccini, riaprire le scuole, spendere bene i 200 miliardi del Recovery e bloccare l’emorragia di posti di lavoro».

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