Una storia di dramma e speranza emerge dall’aula di tribunale di Roma, dove un uomo di 48 anni è stato arrestato per spaccio di droga, ma è stato poi assolto grazie a una motivazione che ha colpito il giudice.

Questo romano, dopo essere stato licenziato dal lavoro, si era trovato nella difficile situazione di dover vendere cocaina tramite Whatsapp per affrontare le cure della moglie malata e permettere al figlio di continuare gli studi.

Il licenziamento

La vita del romano di 48 anni ha preso una svolta inaspettata quando è stato licenziato dal suo lavoro. In preda alla disperazione per affrontare le cure mediche necessarie per la moglie malata e per garantire un’istruzione al figlio, si è trovato a prendere una decisione estrema: cominciare a vendere cocaina tramite Whatsapp. Una scelta dettata dalla necessità, ma che lo ha portato agli arresti.

L’appello alla comprensione del giudice

Durante l’udienza di tribunale, l’uomo ha avuto l’opportunità di spiegare le ragioni dietro le sue azioni. Ha raccontato al giudice che si era trovato in una situazione senza via d’uscita, con la moglie malata e il figlio da supportare. Il giudice, colpito dalla sua testimonianza, ha accolto la sua difesa e lo ha assolto. L’avvocato aveva sottolineato l’assoluta necessità del suo cliente e aveva chiesto una seconda possibilità.

Un nuovo inizio

Il giudice ha espresso l’auspicio che l’uomo possa utilizzare il sussidio di disoccupazione per intraprendere vie legali di guadagno. Ha offerto una seconda possibilità, sottolineando però che non si può contare sempre sulla fortuna. Insomma, non ce ne sarà una terza…